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Fiumicino, dopo il guasto all'aereo i 15 clandestini destinati al rimpatrio sono fuggiti

Caterina Spinelli
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È andata bene ai 17 clandestini che ieri, lunedì 17 settembre, nonostante l'obbligo di rimpatrio, sono rimasti in Italia a causa di un'avaria all'aereo fermo a Fiumicino. Ma è andata ancor meglio a 15 di loro i quali - secondo quanto rivelato da Il Tempo - se la sono data a gambe levate, incuranti dell'ammenda di 20mila euro imposta dal Questore. Solo per due migranti infatti è stato possibile il ricollocamento all'interno dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio. Leggi anche: L'aereo si guasta e i clandestini da rimpatriare rimangono in Italia "I quindici tunisini avranno già raggiunto la frontiera e magari azzardato il superamento del confine. Diversamente invece saranno nascosti chissà dove", ipotizza il quotidiano. Un problema questo non da poco, soprattutto se si considera che non è la prima volta (basta ricordare i fuggitivi della Diciotti che ancora vagano senza identità in giro per l'Italia). Così alcuni esperti italiani e tunisini si sono riuniti questa mattina e hanno discusso a riguardo.  Ma c'è una condizione necessaria senza la quale il problema immigrazione senza freni non è risolvibile: aumentare i Centri di Permanenza di Rimpatrio, nonché le strutture dove i migranti attendono prima di essere espulsi. Strutture, queste, oramai al collasso, perché rimpiazzano sistematicamente gli stranieri allontanati con dei nuovi arrivati. 

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