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Ponte Morandi, il Ministero delle Infrastrutture : "Autostrade sapeva del degrado, ma ha investito solo il 2%"

Caterina Spinelli
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"Il 98% dei costi per interventi strutturali è stato sostenuto prima del 1999 (anno della privatizzazione di Autostrade), dopo il 1999 è stato speso solo il 2%". In numeri gli investimenti nella manutenzione del Ponte Morandi a Genova si traducono in 1,3 milioni di euro dal 1982 al 1999, mentre dal '99 ad agosto 2018 appena 23 mila. È questo lo scenario che emerge dalla relazione stilata dalla Commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture, che vede nove dei suoi dipendenti indagati, per questo anch'essa sotto accusa con Aspi. Leggi anche: Figuraccia per Conte, ecco come lo sputtana Giovanni Tria Autostrade per l'Italia dunque sapeva dei problemi relativi al viadotto, ma non ha investito quanto avrebbe dovuto. "Anzi - rivela Il Corriere della Sera - non è mai stata fatta un'analisi di sicurezza e una valutazione sismica del ponte... non è nel progetto di Autostrade, nonostante avrebbe dovuto esserci, proprio per evitare quanto accaduto". Insomma Aspi, pur in presenza di un accentuato degrado, in particolare delle parti orizzontali, non ha ritenuto di provvedere all'immediato ripristino.   Leggi anche: Gaetano Intrieri, il braccio destro di Toninelli è nei guai "La responsabilità contingente più rilevante consiste nel fatto che, nonostante tutte le criticità - prosegue il quotidiano - la società concessionaria non si è avvalsa dei poteri limitativi e/o interdittivi regolatori del traffico sul viadotto e non ha eseguito conseguentemente tutti gli interventi necessari per evitare il crollo. Sorprende quindi la scelta di eseguire i lavori in costanza di traffico, insomma con l'utenza utilizzata come strumento per il monitoraggio dell'opera". 

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