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Treviso, spacciatore nigeriano subito liberato. E il pm ordina: "Restituitegli tutti i soldi"

Davide Locano
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Robe che soltanto in Italia: un immigrato spacciatore, arrestato, è stato subito liberato. Ma non è finita qui: il pm, infatti, ha ordinato alla polizia di ridargli anche i soldi, poiché non vi sarebbe prova che fossero provento dello spaccio. La vicenda arriva da Treviso, dove la polizia municipale dopo mesi di indagine aveva catturato un richiedente asilo che spacciava. I fatti risalgono a tre giorni di giorni fa, quando i quotidiani locali hanno diffuso la notizia dell'arresto da parte della polizia locale di un 21enne nigeriano ospite da due anni nella Caserma Serena di Dosson. La Municipale lo seguiva da luglio: pochi giorni fa il ragazzo è stato fermato nel centro storico della città mentre girava in bicicletta. Nelle tasche aveva circa 250 grammi di marijuana e un libretto dove, secondo i vigili, teneva i nominativi di altri stranieri cui forniva le dosi da spacciare. Il resto della droga, però, è stata trovata nella sua stanza alla Caserma Serena dove il migrante viveva ospite a spese dei contribuenti. La cinofila ha trovato altri 230 grammi di droga, per un totale di quasi mezzo chilo. In camera è stato rinvenuta anche una carta prepagata, cellulari e banconote per 250 euro. Leggi anche: "Non esco più di casa sola, colpa degli immigrati": il dramma della Folliero Il nigeriano è stato dunque processato per direttissima e condannato a due anni di carcere per detenzione di stupefacenti ai fini dello spaccio. Per i benefici concessi dalla legge, è stato subito rimesso in libertà. E, come detto, la toga ha ordinato alla polizia di restituire all'immigrati i soldi, la carta prepagate e i diversi cellulari. Furibondo il sindaco di Treviso, il leghista Mario Conte: "Chiedo rispetto nei confronti delle forze dell'ordine e dei cittadini che ci chiedono sicurezza. Presenterò al ministro dell'Interno Matteo Salvini una relazione dettagliata perché non è possibile buttare all'aria mesi di indagini per la mancanza di certezza della pena. Se viene fermato uno spacciatore con 500 grammi di droga, 250 euro in tasca e cellulari e di fatto risulta nullatenente non è possibile che venga dissequestrato il denaro". Furibondi anche gli agenti. A parlare per loro il comandante Maurizio Tondato, citato da TrevisoToday: "Dopo mesi di pedinamenti, intercettazioni, ricerche sul campo e tante energie profuse, vediamo un importante grossista della droga del trevigiano che probabilmente non viene punito a dovere, dovendo noi come Polizia Locale restituirgli quanto sequestrato in precedenza perché non è certo fosse provente della sua attività di spaccio, nonostante il ragazzo avesse dichiarato di essere nullatenente". Di seguito, l'intervento su Facebook di Mario Conte:

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