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Vittorio Feltri contro i due che hanno sparato a Manuel: "Due fetenti, mi fanno schifo"

Davide Locano
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I due mascalzoni senza cervello che hanno sparacchiato a Roma ferendo gravemente Manuel Bortuzzo, che ora giace in un letto di ospedale incapace di muovere le gambe, piagnucolano e si giustificano - si fa per dire - dicendo che hanno sbagliato persona. Non intendevano colpire il nuotatore diciannovenne ma un altro signore. E insistono nell'esprimere questa scemenza per discolparsi, non rendendosi conto che così si autoaccusano di un reato non certo inferiore a quello che in effetti hanno commesso. Infatti il problema, dal punto di vista giuridico, non è che si siano accaniti per errore sul ragazzo speranza dello sport, bensì che possedessero abusivamente una pistola e l'abbiano usata non certo a scopi pacifici. Se avessero menomato col proiettile un altro giovane al posto di Manuel non cambierebbero le loro orrende responsabilità, quelle di delinquenti potenziali assassini, indegni di far parte del consorzio civile. Leggi anche: "Ciò che Di Maio non può sapere": Feltri demolisce il grillino Secondo noi, è lecito ricorrere ad un'arma da fuoco soltanto per legittima difesa. Ma in questo caso si tratta di illegittima offesa, ciò che merita una punizione severa. Siamo di fronte a due criminali capaci di intendere e di volere il peggio, quindi da giudicare perché hanno rovinato la vita di un innocente, non perché inabili nel tiro a segno. Nessuno può andare in giro di giorno o di notte col cannone in tasca perché può servire. Se poi quel cannone viene utilizzato per abbattere Tizio o Caio non cambia nulla: non esiste attenuante, sempre tentato omicidio è. La condanna non può essere attenuata poiché i delinquenti hanno fallito la mira. Ci auguriamo che la paralisi di Bortuzzo sia momentanea e che egli sia in grado di riprendere in mano la propria esistenza. Di quella dei due fetenti che lo hanno paralizzato non ci importa nulla. Più guardo le loro fotografie e più mi fanno schifo. di Vittorio Feltri

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