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Imane Fadil, l'ipotesi dei medici legali sul mistero della morte: la pista che prende piede

Gino Coala
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Ci vorrà almeno un altro mese prima che i medici possano formulare un'ipotesi sulle cause della morte di Imane Fadil, la testimone chiave dei processi Ruby morta il 1 marzo dopo un mese di ricovero all'ospedale Humanitas di Rozzano, nel Milanese. Il sospetto è che a uccidere l'ex modella sia stata una malattia rara, nonostante comunque dalla prima autopsia non è stata evidenziata "nessuna causa visibile per elaborare al momento una diagnosi", come riporta il Giorno citando fonti investigative. Leggi anche: Imane Fadil, dall'autopsia nuova sconvolgente pista: "Malattia, colpa medica" Il lavoro sulle ipotesi del decesso proseguono per esclusione, a cominciare dall'avvelenamento per radioattività, considerato che il livello di metalli trovato nel corpo non sarebbe ritenuto mortale. Le analisi di medicina legale sono state affidate all'anatomopatologa Cristina Cattaneo, ci vorrà circa un mese per ottenere un primo riscontro, e non è eslcuso che la diagnosi a quel punto possa essere formulata senza precisi riferimenti, considerando la complessità della cartella clinica della Fadil.

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