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Immigrati, il presidente Istat Blangiardo gela la sinistra: "In questo momento, è un fenomeno destabilizzante"

Giulio Bucchi
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L'immigrazione in questa fase storica, sociale ed economica dell'Italia può essere destabilizzante. A sostenerlo non è Matteo Salvini, il fautore della linea "porti chiusi", ma Carlo Blangiardo, stimato professore di Demografia all'Università Milano-Bicocca e soprattutto dallo scorso 4 febbraio presidente dell'Istat. A chi già nei mesi scorsi lo accusava di razzismo per le sue posizioni "sovraniste" e politicamente meno corrette del solito, lo stesso Blangiardo aveva sottolineato con sdegno di essere nonno di due nipotine di colore. Accusa, dunque, demolita dalla realtà dei fatti. Leggi anche: Blangiardo all'Istat, chi è "l'anti-Boeri". Lo ha demolito su migranti e pensioni "Di per sé - ha spiegato a Repubblica lo studioso - l'immigrazione è un fenomeno naturale nelle società aperte. Occorre tenere conto di quali numeri si stia parlando in termini di flussi e di contesto. Quando c'è ricchezza, benessere e posti di lavoro in abbondanza, l'immigrazione è un importante contributo alla società. Quando invece le cose non vanno bene, la presenza di flussi consistenti può diventare un fattore destabilizzante". "Emergenza sicurezza? Sentirsi sicuri è un bisogno irrinunciabile e lo sarà sempre di più in una società, come la nostra, che invecchia progressivamente - continua Blangiardo -. Non mi sorprende considerarlo un bisogno importante cui dare risposta da parte della politica. Quanto al fatto se la sicurezza sia, o meno, un problema reale, guardando le statistiche possiamo affermare che forse è meno drammatico rispetto al passato - ha aggiunto - Ma non dimentichiamo che c'è chi, e non sono pochi, continua a subire l'oltraggio della criminalità nelle sue molteplici espressioni. Il bene della sicurezza è ancora a rischio e va presidiato da chi ha i mezzi e il compito istituzionale di farlo".

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