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Arrestato il sindaco di Adro: guai per lo "sceriffo" leghista

Oscar Lancini

L'accusa: ha favorito delle aziende in una gara d'appalto. Il primo cittadino è famoso per la vicenda del Sole delle Alpi e per la mensa negata ai bimbi

Nicoletta Orlandi Posti
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Era diventato famoso per aver tappezzato la scuola di Adro con il simbolo leghista del sole delle Alpi, oggi il sindaco Oscar Lancini è stato arrestato con l'accusa di di "turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente". In pratica avrebbe favorito alcune aziende nella gara d'appalto per la realizzazione di alcune opere in paese. Di professione imprenditore, ribattezzato "lo sceriffo", Lancini, era tra i candidati della Lega Nord al Senato alle scorse elezioni politiche, però non fu eletto. Ma non era balzato agli onori delle cronache per il flop quanto piuttosto perché nel 2010 aveva negato la mensa ai bambini della scuola elementare del paese, l'istituto comprensivo 'Gianfranco Miglio', i cui genitori non erano in regola per il pagamento. E ancora si parlò (e molto) di lui per la vicenda del simbolo leghista, il Sole delle Alpi, disseminato un po' ovunque per l'intero edificio scolastico. Fu necessario l'intervento dell'allora ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini, per rimuovere i simboli, e Lancini fu anche condannato dalla Corte dei Conti per questa vicenda al pagamento di circa 10.600 euro con suoi sei assessori. Lancini è anche indagato per peculato su denuncia della Cgil, perché aveva inviato alle famiglie di Adro delle lettere su carta intestata del Comune per replicare ad alcune prese di posizione della stessa Camera del Lavoro di Brescia. Con il sindaco sono stati arrestati anche Giovanna Frusca, assessore ai lavori pubblici di Adro; Carmelo Bagalà, segretario reggente del comune; Leonardo Rossi, responsabile dell'area tecnica e degli imprenditori edili Alessandro Cadei e Emanuele Casale.

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