Il gesto estremo

Festa della Repubblica, la protesta di tre generali contro i 5 Stelle: "Vuoto pacifismo, non ci saremo"

Cristina Agostini

Protesta estrema di tre generali delle Forze armate che diserteranno la tradizionale parata militare del 2 giugno: Arpino, Camporini e Tricarico hanno dato forfait alle celebrazioni in via dei Fori Imperiali per la Festa della Repubblica in polemica con alcune scelte di governo. Secondo il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica Militare e della difesa, sono "troppe le disattenzioni del governo nei confronti dei temi della Difesa, spesso snaturata con una ipocrita enfasi sul dual use, a partire dalla perdurante mancata presentazione del decreto missioni, dalla sostanziale paralisi delle attività amministrative per l'ammodernamento dei mezzi, da dichiarazioni di vuoto pacifismo del presidente del Consiglio e potrei continuare". E ancora: "Personalmente non me la sento di avallare ipocritamente con la mia presenza una gestione che sta minando un'istituzione di cui il Paese deve essere orgoglioso". Leggi anche: Sfruttati per fini elettorali? Retroscena: la rivolta dei militari contro il ministro grillino Trenta Il generale Dino Tricarico aggiunge: "Non parteciperò perché sarebbe ipocrita applaudire i nostri soldati in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e, per certi versi, irreversibile indebolimento delle Forze Armate". "Una componente della maggioranza giallo-verde", lamenta l'ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, "sta portando avanti un atteggiamento ostile nei confronti di una delle poche Istituzioni che funzionano bene in Italia: le Forze Armate". "Per di più, noi generali in pensione veniamo trattati come malfattori per via della polemica sulle cosiddette pensioni d'oro, addirittura Luigi Di Maio pronunciò la frase 'si debbono vergognare'. Non capisco di cosa dovrei vergognarmi. Ho servito lealmente il mio Paese per 40 anni, rischiando la vita su un aeroplano".    E alla parata non ci sarà nemmeno il generale Mario Arpino, già Capo di Stato della Difesa. Dice di "attendere un clima più sereno". "Non è tollerabile la gogna mediatica a cui sono stati sottoposti i pensionati . Non ne faccio una questione personale: trovo inaccettabile sentire parlare di pensioni d'oro, quasi incitando all'odio di classe". Sarebbe "ipocrita da parte mia stringere le mani di chi ha tagliato le pensioni. Non è una colpa, ma un merito avere una pensione più alta per chi ha lavorato tutta la vita. Io ho cumulativamente 55 anni di servizio. Non mi sembra che l'atteggiamento di alcuni ministri sia giusto. Penso che l'indecisione di questo governo su tantissimi temi sia molto grave. Le questioni militari, penso ad esempio agli F-35, sono passate completamente in secondo piano".