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Sea Watch 3, interviene la Corte di Strasburgo: "Risposte entro il pomeriggio", sfida a Matteo Salvini

Davide Locano
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Ora sul caso Sea Watch si inserisce la Corte di Strasburgo, la quale ha reso noto di aver ricevuto una richiesta di "misure provvisori" da parte dalla ong per chiedere all'Italia di consentire lo sbarco dei migranti. La Corte di Strasburgo ha rivolto una serie di domande sia alla Sea Watch 3 sia al governo italiano, che dovranno rispondere entro il pomeriggio. In base ai regolamenti, la Corte può chiedere all'Italia di adottare quelle che vengono definite "misure urgenti", le quali "servono ad impedire una serie di violazioni dei diritti umani". Da 12 giorni, i 43 migranti della Sea Watch sono fermi a 15 miglia da Lampedusa in virtù del braccio di ferro con Matteo Salvini e della sfida lanciata dalla ong alle leggi del governo italiano. Già lo scorso gennaio la Sea Watch aveva chiesto l'intervento della Corte Europea dei diritti dell'uomo quando era venuta a crearsi una situazione analoga a quella odierna con 47 persone tenute fuori dal porto di Siracusa. Strasburgo in quella circostanza aveva chiesto solo che fossero garantiti cibo, medicinali e condizioni di vita adeguati per i migranti a bordo della nave. Aveva invece detto no allo sbarco immediato dei naufraghi. Leggi anche: "Fateli sbarcare": Sea Watch, ci si mette pure l'Onu

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