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Carabiniere ucciso, i dettagli della mattanza e della violenza degli americani

Maria Pezzi
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Spuntano nuovi e raccapriccianti dettagli sull'uccisione di Mario Cerciello Rega, il carabiniere assassinato da due americani della California venerdì notte a Roma. Come riporta il Corriere, secondo gli inquirenti, i carabinieri si sono correttamente identificati al momento di incontrare i due per la restituzione dello zaino e non  hanno tentato di estrarre un' arma.  Per questo "la reazione di Elder è del tutto spropositata". Inoltre "per la sua particolare violenza risulta arduo pensare che Natale non si sia reso conto di quanto stava accadendo». Dopo la colluttazione, «i correi si davano a precipitosa fuga, incuranti delle condizioni del Cerciello, esanime". Fondamentali sia la testimonianza del portiere dell' hotel Roberto Altezza che quella del facchino di notte Biagio Di Paola che ha descritto "l' abbigliamento di uno dei ragazzi e il passo veloce con il quale è entrato nell' albergo". I funerali saranno celebrati lunedì a Somma Vesuviana. Dall' autopsia arrivano le prime conferme sulla morte di Cerciello dovuta a una forte emorragia per le coltellate. Undici coltellate, per la precisione. Una violenza bruta. Per approfondire leggi anche: Cosa scriveva Elder su Instagram

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