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Chiede aiuto per la moglie che sta male, ma è una trappola: ragazza violentata nel ragusano

Stefano Boffa
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Ennesimo caso di violenza sulle donne in Italia. Il luogo del misfatto è Vittoria, in provincia di Ragusa: un uomo, verso le due di notte, ferma una macchina sbracciando su una strada isolata, asserendo che sua moglie sta male. All'interno del mezzo c'è una ragazza di 30 anni, la quale stava rientrando a casa dopo la sua festa di compleanno, che si accinge ad esaudire la richiesta di aiuto da parte dell'uomo, il quale, però, non si rivela bisognoso di soccorso, anzi. Questi la minaccia con una pietra, la sequestra per tre ore e poi la stupra più volte: prima in una stradina vicina al cimitero e poi sulla spiaggia di Marina di Ragusa.  In uno di questi momenti, il mostro si era confessato con la ragazza, parlando dei problemi che stava avendo con la moglie (ci aveva appena litigato, altro che star male...) e, infine, a incubo finito, l'ha rilasciata in piazza a Vittoria per tornare a casa, minacciando di morte lei e i suoi conoscenti nel caso in cui avesse spifferato tutto. La ragazza inizia un giro di telefonate per cercare aiuto, lo trova in un suo parente al quale racconta ciò che ha passato, per poi farsi ricoverare in ospedale. Successivamente, scatta l'allarme della polizia che, grazie ai test positivi del Dna, alla testimonianza della vittima e alle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza, riesce a risalire al colpevole: è Sergio Palumbo, di 26 anni, sposato, padre di due figli e già arrestato e condannato in passato per stupro, rapina e sequestro di persona. La prima volta se la cavò con due anni e sei mesi, passando dai domiciliari all'obbligo di dimora; questa volta, in quanto recidivo, difficilmente gli andrà bene come in precedenza.  

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