Rai, il "sovranista" Marcello Foa travolto da Pd e M5s: "Ora faccia gli scatoloni"
Con la caduta del governo gialloverde, può partire una nuova rivoluzione in Rai. Il vicepresidente grillino della Vigilanza Rai Primo Di Nicola e il suo collega dem Michele Anzaldi hanno chiesto a gran voce il sollevamento dall'incarico di presidente della Rai a Marcello Foa, la cui nomina era stata caldeggiata e sostenuta dalla Lega. Intervistato da La Stampa, Di Nicola ha motivato così la sua presa di posizione: "Cosa farei se mi trovassi al posto di Marcello Foa? Avrei già fatto gli scatoloni e liberato la scrivania. Non fosse altro che per una questione di stile, dovrebbe dimettersi". Foa era stato sostenuto anche dai grillini, che infatti lo votarono per due volte: "Alle condizioni di un anno fa lo rifarei. Ma il problema è che Foa, indicato dalla Lega e investito del ruolo di presidente di garanzia ha dimostrato una scarsa adeguatezza al ruolo, tradendo il mandato con comportamenti che hanno incrinato irreparabilmente il rapporto di fiducia nei suoi confronti". Leggi anche: Cda Rai verso nuova maggioranza, vento contro su Foa Per quanto riguarda Anzaldi, la sua richiesta ha motivi diversi da quelli di Di Nicola, dato vuole il riconteggio delle schede dei voti a Foa in Commissione, convinto della presenza di irregolarità, come aveva affermato in una sua intervista ad Avvenire: "Va ripristinata la legalità. Bisogna fare piena luce sulla storia opaca e piena di omissioni che ha portato all'elezione di Marcello Foa a presidente del Cda. [...] La strada è una sola: restituire alla Rai un presidente di garanzia come prevede la legge ". Di Nicola, però, si è scoperto particolarmente freddo sulle motivazioni di Anzaldi: "Non credo sia la strada giusta. Anche perché i presidenti di Camera e Senato si sono già espressi negando il riconteggio e, quindi, certificando la regolarità dell'elezione. E poi perché ritengo che il problema Foa sia sostanziale e non solo formale".