Ricorsi

Test medicina, la decisione del Consiglio di Stato rimette in corsa 250 aspiranti medici

Davide Locano

«Ogni giorno riceviamo telefonate e messaggi da parte dei ragazzi che, grazie al nostro ricorso, sono riusciti ad entrare a Medicina. Sono sorridenti, felici, e ci ringraziano per averli aiutati a fare il primo passo verso la realizzazione del sogno di diventare medico. Sogno da cui erano stati allontanati da un sistema palesemente inefficace, così come ribadito dal Consiglio di Stato». Così Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, network legale leader nella tutela dei medici e di chi aspira a diventarlo, dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che ha riammesso 250 studenti. Il 42% dei candidati riammessi grazie al ricorso Consulcesi proviene dal Nord, il 31% dal Centro e solo il 26% è del Sud. Le città più interessate dalla pronuncia sono Roma (con il 13% di studenti riammessi), Milano (9%) e Bologna (8%) che precede anche Napoli (7%). Tra le città con più vincitori anche Firenze (6%), Torino (4%) e Bari (4%). Tra le curiosità da segnalare c’è anche il fatto che la maggioranza dei riammessi è donna (il 56%), a conferma di un trend che vede la professione del medico sempre più a tinte rosa. La motivazione di questa riammissione va cercata nell’aumento, voluto dal ministero, di 1.600 posti a disposizione dei candidati all’ingresso alla facoltà di Medicina. Questo aumento, secondo il Consiglio di Stato, non soltanto sarebbe indice del «sottodimensionamento dei posti sin qui disponibili nell’offerta formativa», ma sembrerebbe anche «più aderente ai prevedibili fabbisogni sanitari futuri». «Il Consiglio di Stato – continua Tortorella – ha sostanzialmente confermato quel che noi sosteniamo da sempre, ovvero che il numero di posti indicati dagli Atenei italiani è molto inferiore alla loro effettiva capacità ricettiva. Per non parlare poi delle irregolarità che ritornano puntuali ogni anno in sede di test. Continuano ad arrivarci decine di segnalazioni sul portale www.numerochiuso.info e sui canali social che potrebbero sfociare in una pioggia di ricorsi. Anche perché il ricorso resta l’unica via per ottenere la riammissione». LE PRINCIPALI IRREGOLARITÀ PER CITTÀ Da Roma segnalano che alla Sapienza sono intervenute le forze dell’ordine in quanto erano presenti alcuni studenti con documenti falsificati e 60 candidati sono stati spostati in un’altra aula. Sempre a Roma diversi studenti si sono portati la penna da casa e uno di loro, che poi si è spacciato per giornalista, aveva un microfono nella camicia. TEST MEDICINA, LA MAPPA DELLE RIAMMISSIONI: IL 42% È DEL NORD, DONNE IN MAGGIORANZA Da L’Aquila arriva la notizia che alcuni ragazzi hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri perché si erano accorti che alcuni candidati copiavano ma, alla loro richiesta di verbalizzazione del fatto, sarebbero stati spostati mentre chi barava sarebbe rimasto al suo posto. Da Pavia e Palermo alcuni candidati segnalano che nel test è stata inserita una domanda su Leonardo da Vinci quando, invece, il Miur aveva assicurato che il questionario avrebbe riguardato solo il periodo storico del ‘900. Da Firenze si segnala che un errore di battitura poteva inficiare il senso di una delle domande: studenti hanno segnalato infatti di aver trovato nella domanda “un ovociti” e di aver perso diversi minuti a capire se si trattasse di singolare o plurale. A Torino la madre di un aspirante medico che presenta una particolare patologia per cui sono previsti degli accorgimenti (come ad esempio tempi di consegna del test più lunghi), ha riferito che la commissione non ha voluto riconoscere quanto previsto da regolamento e che il ragazzo ha poi dovuto sostenere il test secondo le stesse modalità previste per gli altri. Tra le 3 e le 5 della notte del 3 settembre, ovvero il giorno dei test di ingresso a Medicina, sono stati registrati picchi di ricerca su cellule epiteliali, Khomeini e crisi missili Cuba, ovvero tre degli argomenti che sono poi effettivamente comparsi la mattina successiva sui fogli degli studenti.