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Il prete alla bimba violentata:"Taci e perdona come Maria Goretti"

Martina Pinto nei panni della santa nel film

L'undicenne importunata dal patrigno cerca conforto nel sacerdote che le risponde di stare zitta e non provocare scandalo

Nicoletta Orlandi Posti
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In nome di Santa Maria Goretti, la martire che a 11 anni morì per le ferite ricevute dopo aver resistito allo stupro di Alessandro Serenelli, l'uomo di Chiesa le aveva detto di tacere, e perdonare. E cercare la storia della Santa, cui doveva ispirarsi, su Internet, per capire la nobiltà del suo gesto. Questo si era sentito dire una sedicenne di origini africane, allora bambina, residente nel trevigiano dal 2002 con la madre e il patrigno, dalle labbra del sacerdote cui la stessa madre l'aveva accompagnata. L'incontro col prete, che seguiva la comunità di preghiera della madre e della figlia, era stato deciso per discutere di una questione assai scabrosa, cioè le torbide attenzioni del patrigno sulla piccola, cominciate quando aveva undici anni. E proseguite con insistenza, in modo sempre più invadente, e intollerabile. Finché la bambina non aveva deciso di parlarne, prima con una compagna di banco poi, superando paura e vergogna, anche alla madre.  Forse per evitare uno scandalo, forse per soggezione nei confronti dell'uomo, la madre non va dritta dai carabinieri, ma, profondamente credente, cerca consiglio in due sacerdoti. Loro potranno sciogliere il dubbio circa il modo di affrontare una questione così dolorosa.  E invece sprofondano madre e figlia nell'assurdo, nel fanatismo, nella superstizione più ottusa e ignorante. Un primo sacerdote ricorre addirittura a pratiche voodoo per scacciare il patrigno dalla bambina. Un caso evidente di squilibrio mentale. La donna e la figlia si rivolgono allora a un secondo sacerdote, questo apparentemente assennato. In realtà una psiche non meno turbata della prima. Ascoltato il racconto delle molestie subite dal patrigno, il sacerdote ha un'illuminazione. Ecco, dice alla bambina, non devi addolorarti di questa cosa, tu sei come Maria Goretti, conosci la sua storia? Devi fare come lei, devi tacere e perdonare il tuo aggressore. E seguire le orme di Maria Goretti, della quale ti invito a conoscere la storia, vai su Internet e leggila. Un invito che non sappiamo se sia stato accolto dalla bambina, ma che potrebbe essere stato interessante per rivelare l'insipienza del sacerdote, perché, nonostante le sue immaginazioni esaltate, Maria Goretti non ha affatto taciuto e perdonato, ma tentò in ogni modo di resistere allo stupratore, e quello, in preda alla frustrazione, la ferì a morte. Ma la realtà della storia di Maria Goretti non aveva importanza, quello che contava era imporre il silenzio e la sottomissione alla bambina. Chissà per quale insondabile perversione del sacerdote. Solo oggi la ragazzina ha avuto il coraggio, come racconta la Tribuna di Treviso, di denunciare il patrigno e chiedere giustizia. Ci domandiamo se questi due sacerdoti abbiano dispensato anche in altri casi, più o meno analoghi, i loro deliranti consigli. E se ora non saranno affidati alle cure di chi può rimettere in sesto la loro squilibrata ragione morale, dopo essere stati rimossi da qualunque incarico presso i fedeli. Non sappiamo se dietro a questi comportamenti ci sia soltanto la follia o l'ignoranza, che sarebbero in fondo due scusanti, o un qualche impulso sadico, insieme a un'evidente confusione su questioni attinenti la sfera sessuale. Ma è una storia marcia fin dal principio, dalla madre che, appreso dalla bambina il suo segreto, tenta evidentemente di rimuoverlo, di nasconderlo rivolgendosi a due sacerdoti. Come se fosse stato un problema di coscienza della bambina, e non, come proprio Maria Goretti comprese benissimo nella sua mente di fanciulla, l'aggressione di un mostro. di Giordano Tedoldi

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