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Alessandria, confessa il proprietario della cascina: "L'ho fatto per avere i soldi della assicurazione"

Marco Rossi
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Giovanni Vincenti era pieno di debiti e aveva deciso di frodare l'assicurazione. Ha infatti confessato il proprietario della cascina esplosa di Quargnento (Alessandria)  che ha provocato la morte dei tre vigili del fuoco. Vincenti è crollato dopo un interrogatorio di dieci ore da parte dei carabinieri del comando provinciale di Alessandria.  L'uomo ha rivelato di aver avuto solo l'intenzione di danneggiare la cascina, senza volontà di ferire o uccidere. Indagata a piede libero anche la moglie.  "Il timer era stato settato all'1.30, ma accidentalmente c'era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco", ha affermato il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri. Alla domanda se sia coinvolto anche il figlio di Vincenti, Stefano, il comandante provinciale dei carabinieri di Alessandria, il colonnello Michele Angelo Lorusso, ha risposto con un "No comment", mentre il procuratore Cieri ha sottolineato: "Le indagini proseguono". Per approfondire leggi anche: Ad Alessandria i funerali dei tre vigili del fuoco L'esplosione doveva essere una sola ma l'errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato poi la strage. La tragedia, infatti,  si poteva evitare.  "Quella notte Vincenti era stato informato da un carabiniere che il primo incendio era quasi domato - spiega sempre il procuratore di Alessandria - Vincenti però non ha detto che all'interno della casa c'erano altre cinque bombole che continuavano a far fuoriuscire gas. Era intorno all'una e ci sarebbe stata mezz'ora di tempo per evitare la tragedia".  

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