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Papa Francesco in default? Gianluigi Nuzzi: "Ecco l'unico rimedio per salvare il Vaticano"

Caterina Spinelli
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Papa Francesco deve fare i conti con quanto la Chiesa non ha mai provato: il "default". Un'insolvenza dovuta a sperperi di ogni tipo che, senza interventi urgenti, porterebbero a un fallimento precoce stimato addirittura per il 2023. E così a dare un consiglio al sommo Pontefice (che già da tempo ha dato inizio "all'operazione trasparenza" per combattere quanto di più oscuro si nasconde al Vaticano) ci pensa Gianluigi Nuzzi con il suo ultimo libro, Giudizio Universale. "Ho consegnato una copia dell'opera anche al tribunale vaticano, sperando in un cambio di rotta", esordisce al Corriere, ricordando che il suo precedente lavoro aveva portato a un'inchiesta per gli abusi sessuali sui chierichetti del Pio X. Leggi anche: Papa Francesco, le carte segrete sui soldi del Vaticano, finanziavano anche Lapo Elkann Lo stesso Nuzzi non riserba però grande fiducia: "I porporati temono Bergoglio perché lui si arrabbia su queste cose tutti i giorni. È l'unico che sta in un bilocale mentre i cardinali vivono ancora in residenze da 600 metri. Quando è arrivato, gli immobili dell'Apsa non erano nemmeno censiti e, a oggi, 800 restano sfitti e i 3.200 locati lo sono, per lo più, a canone nullo o bassissimo". Una situazione sulla quale, come Nuzzi ammette, è difficile intervenire. D'altronde "basta ricordarsi di Ettore Gotti Tedeschi: allo Ior trovò appalti gonfiati anche del 700 per cento e fu impalato". E quindi, cosa fare? "Serve rendere le offerte tracciabili e più sobrietà, ma il Papa ha poteri ridotti e due freni: non può licenziare e i mezzi sono arcaici, con molti conti tenuti a mano". Insomma, l'operazione di Bergoglio si prospetta più difficile del previsto. 

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