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Bimbo precipitato a scuola a Milano, indagate due maestre e una bidella per omicidio colposo

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Cristina Agostini
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Per la morte di Leonardo, il bimbo di 6 anni precipitato lo scorso 18 ottobre dal secondo piano nella tromba delle scale della scuola Pirelli, sono indagate dalla Procura di Milano con l'accusa di omicidio colposo due maestre e una bidella. Per la pm Letizia Mocciaro, titolare del fascicolo, le persone indagate - l'insegnante di ruolo, quella di sostegno e la bidella - sono responsabili di omicidio colposo per omessa vigilanza. Un atto dovuto alla luce delle dichiarazioni rese al magistrato: le maestre sarebbero entrambe responsabili per aver fatto uscire il bambino per andare in bagno, ritenendo che la bidella fosse fuori dall'aula ad attenderlo. Quest'ultima invece avrebbe solo invitato il piccolo a rientrare in classe senza accompagnarlo. Leggi anche: Bimbo di sei anni caduto dalle scale, dichiarata la morte cerebrale: la tragedia che scuote Milano Il bimbo, che a dicembre avrebbe compiuto 6 anni, invece di rientrare in classe - dopo essere uscito per andare in bagno - ha usato una sedia con le rotelle, già presente nel corridoio, per arrampicarsi sul corrimano e quando ha scorto una classe che al piano di sotto stava uscendo dall'aula si è incuriosito, si è sporto eccessivamente finendo per perdere l'equilibrio. Il piccolo precipitato da un'altezza di oltre 11 metri era stato ricoverato in rianimazione all'ospedale Niguarda, dove è deceduto quattro giorni dopo. La pm Mocciaro "non esclude altri indagati". E ancora: "Senza la sedia il piccolo non si sarebbe mai potuto arrampicare" spiega, evidenziando come la scuola - una vecchia caserma costruita negli anni Trenta - risulti a norma. Mocciaro sottolinea "la carenza di personale" e ricorda che "il dirigente scolastico, già ad agosto, aveva segnalato la mancanza di collaboratori riuscendo ad ottenere solo un bidello per 18 ore la settimana".

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