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Coronavirus, l'allarme dell'Oms: "In Italia situazione preoccupante", cosa non torna sul contagio

Caterina Spinelli
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La diffusione del coronavirus in Italia preoccupa non poco. A confermarlo il direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità in Europa, Hans Kluge che, in un'intervista a Repubblica, ha esordito così: "Quello che preoccupa della situazione italiana è che non tutti i casi registrati sembrano avere una chiara storia epidemiologica, cioè un legame con viaggi in Cina o contatti con altri casi già confermati". E ancora: "Gli sforzi delle autorità italiane sono ammirevoli - dice il numero uno dell'Oms nel continente - Noi ci siamo offerti di lavorare insieme per dare il nostro supporto, per il bene dei cittadini italiani e della comunità internazionali". Per Kluge gli spostamenti globali delle persone sono ormai tali che c'era da aspettarsi infetti anche in altre aree del pianeta, Europa compresa. Leggi anche: Coronavirus, Roberto Burioni contro gli esperti: "Molto più di un'influenza" Per ora, dunque, bisogna solo "limitare la trasmissione da persona a persona", attraverso tutte quelle misure di igiene già menzionate. Poi la solita frecciatina anti-discriminazione: "Non ci proteggerà dal contagio la discriminazione di chi ha un'origine diversa dalla nostra - chiosa -. Al momento osserviamo una mortalità di poco sopra il 2 per cento, la maggior parte persone anziane con patologie pregresse. Detto questo, nelle aree italiane colpite il rischio di infezione può essere alto e per questo i residenti devono seguire le raccomandazioni delle autorità, compreso il non frequentare luoghi affollati".

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