Cassazione: niente impunità
all'ubriaco se picchia la moglie
Segnatevelo: essere ubriachi non è una buona scusa per pestare vostra moglie. Gli uomini che, in stato di ubriachezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti, commettono violenze sulla moglie o sui figli, infatti, meritano di essere condannati - senza tentativi di evitare il processo - come se le prepotenze fossero state commesse da una persona sobria. Lo sottolinea la Cassazione che ha respinto il ricorso di un uomo di 58 anni di Aversa, condannato dalla Corte di Appello di Napoli, nel 2006, a un anno e sei mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Luigi C. sosteneva di non essere imputabile per via della sua «cronica intossicazione da alcool» che gli faceva perdere il controllo delle azioni. La Cassazione - sentenza 24637 - gli ha risposto che è perfettamente processabile «il soggetto abitualmente ubriaco» che «diventa violento a seguito dell'abuso di alcool» e che «una volta cessato l'effetto della bevanda ingerita, tiene un comportamento corretto», come in questo caso. I violenti - ammonisce la Cassazione - possono tentare di evitare processo e condanna solo se l'intossicazione è stabile e gli ha provocato «invalidità e disagi psichici, più o meno gravi, che permangono indipendentemente dal rinnovarsi di un'azione strettamente collegata all'ingestione di stupefacenti» o alcolici.