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Arrivano anche in Italia

i detenuti di Guantanamo

Albina Perri
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 Anche l'Italia parteciperà alla nuova linea della Casa Bianca sulla “responsabilità condivisa” della guerra al terrorismo: in sostanza anche il Belpaese avrà la sua parte, tre, di detenuti di Guantanamo. La notizia è arrivata dal colloquio che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e Barack Obama hanno avuto ieri sera. Tra gli argomenti discussi, tra cui i provvedimenti economici avviati dai ministri europei delle finanze, anche questo: “Vogliamo essere il paese in prima fila, anzi il primo paese a dare una mano agli Stati Uniti per quanto riguarda la necessaria chiusura della prigione di Guantanamo”, sostiene il Cavaliere. “L'Italia è un alleato cruciale» e «a me Berlusconi personalmente piace”, incalza Obama, mentre il Cavaliere lo sfiora con la mano per ringraziarlo. Il presidente del Consiglio è teso e attento forse a non commettere errori. Pragmatico e anche molto dettagliato, il presidente Usa continua confermando il ruolo cruciale dell'Italia in Afghanistan e in Pakistan. Non un accenno all'aumento di truppe che verranno inviate a Kabul per permettere le elezioni, mentre un grazie per “i consigli avuti visto il mio prossimo viaggio a Mosca”, punta diritto al rapporto tra il premier e la Russia di Putin.

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