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Roma, preservativi a scuola

La sinistra giovanile si divide

Dario Mazzocchi
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La provocazione è servita: nei licei e negli istituti superiori di Roma e provincia arriveranno i distributori preservativi. A prevederlo è una mozione prestata dal coordinatore del gruppo federato della sinistra, Gianluca Peciola, già approvata dal consiglio provinciale della capitale. Una mozione impegna il presidente a sostenere "l'installazione nei locali o nei pressi delle scuole di istruzione secondaria superiore, in accordo con gli organi di direzione delle stesse, di distributori automatici anti concezionali". Una proposta che ha trovato un largo consenso nel consiglio: 19 i voti favorevoli, 7 quelli contrari. Un solo astenuto, Teodoro Buontempo. "L'iniziativa - ha spiegato Peciola - fa parte di una campagna 'Consapevolezza e Libertà' promossa dal Circolo Mario Mieli, Sinistra e Libertà e altre associazioni per sensibilizzare i giovani sulle malattie sessualmente trasmissibili, prima fra tutte l'Aids".  L'Unione studenti esulta - Esultano gli studenti, in particolare quelli che gravitano nei movimenti di sinistra. Anche se il fronte si spacca. Soddisfatto il coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti (Uds) Tito Russo: "Tutti i governi che si sono succeduti in questi anni sono stati un po' restii a facilitare l'accesso a pratiche contraccettive, sia perché un po' sotto le ingerenze del Vaticano sia per questioni di lobby economiche” è la sua analisi. “Oggi è stato fatto un passo importante, ma i distributori da soli però non risolvono il problema, accanto a loro serve una cultura della sessualità consapevole. Anche per questo - ha concluso - stiamo proponendo di dedicare dal 30 al 50% della programmazione dei corsi pomeridiani a tematiche legate alle giovani generazioni come l'omosessualità, sostanze psicoattive, e sessualità".  Il Blocco studentesco no - Molto meno ottimista Blocco studentesco, stando alle parole di uno dei responsabili nazionali, Davide Di Stefano: “Nonostante Blocco Studentesco non abbia mai fatto battaglie moraliste, questa proposta mi sembra solo una forzatura, uno spot che non risolve nessun tipo di problema. Chi vuole usare preservativi li va a comprare”. “La proposta non ci scandalizza, ma ritengo utili, invece, gli incontri sull'educazione sessuale e la prevenzione che già avvengono nelle scuole”, ha concluso.

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