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Bocciata legge Fini-Giovanardi. Pene minori per chi fa uso di droghe leggere

Dal ricorso partito da un trentino trovato con 3 chili di hashish, la Corte Costituzionale ha deciso di bocciare la legge sulle droghe leggere

Valentina Princic
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Dopo essere rimasta in vigore per otto anni, la legge Fini-Giovanardi sul consumo di droghe leggere è stata bocciata dalla Corte costituzionale: "Viola la Costituzione". Nel comunicato viene dichiarata "l'illegittimità per violazione dell'art. 7, secondo comma, della Costituzione", procedimento che regola la procedura di conversione dei decreti-legge. Si è quindi voluto tornare alle pene minori per coloro che fanno uso di sostanze stupefacenti a effetto ridotto. Niente comparazione quindi per le droghe leggere e pesanti: viene ripresa la legge Iervolino-Vassalli a modifica del referendum del '93. La Fini-Giovanardi era entrata in vigore all'inizio dell'anno 2006 e non era mai stata modificata. Stabiliva una reclusione tra i due e i sei anni per chi spacciava hashish. L'esame della Consulta è avvenuto su ricorso dei legali di un trentino, condannato a quattro anni per esser stato trovato in possesso di 3,8 chili di hashish. Le pene verranno ora ridotte a una multa massima di 260mila euro. di Valentina Princic

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