Diminuiscono gli aborti
Roccella: la legge 194 funziona
Gli aborti in Italia sono in diminuzione: ma se il trend vale soprattutto per le italiane, il discorso si fa più complesso per quanto riguarda le immigrate, soprattutto quelle provenienti dall'Est Europa. I dati sono contenuti nella relazione al Parlamento sull'attuazione della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza, che è stata illustrata da Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare. In circa 25 anni le interruzioni volontarie della gravidanza in Italia si sono quasi dimezzate. Nel 2008 infatti gli aborti sono stati 121.406 (di cui circa 80 mila da parte di donne italiane), con una diminuzione del 48,2% rispetto al 1982 (234.801 casi), e un calo del 4,1% in un solo anno rispetto al 2007. Diminuisce anche il tasso di abortività tra le minorenni e si conferma il minore ricorso all'aborto tra le giovani italiane rispetto a quanto registrato negli altri Paesi dell'Europa occidentale. Aumentano le obiezioni di coscienza - Ma gli aborti sono invece in aumento tra le immigrate, specie tra quelle provenienti dall'Europa orientale. La stima degli aborti clandestini in Italia è pari a 15 mila casi (100 mila nel 1983), la maggior parte dei quali si riferisce all'Italia meridionale, ed è relativa all'anno 2005. Risultato di un certo è quello che riguarda i medici, perché infatti sono aumentate anche le obiezioni di coscienza: ormai sette ginecologi su dieci si rifiutano di praticare aborti (nel 2005 erano il 58,7%), che aumentano sino all'85% nel Lazio e oltre l'80% in altre quattro regioni del Sud. La legge 194 “ha prodotto buoni risultati e in Italia l'aborto continua a diminuire, quindi non credo ci sia bisogno di rivedere la legge”, ha dichiarato il sottosegretario Roccella, che ha reso noto che sarebbero almeno 29 i decessi registrati tra le donne nel mondo in seguito all'utilizzo della pillola abortiva RU486, secondo dati forniti dall'azienda produttrice Exelgyn al ministero della Salute e quindi all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Tale dato “non risulta però nei verbali del comitato tecnico scientifico dell'Aifa né dell'Autorità europea per i farmaci Emea”. Il dato era circolato nelle scorse settimane pur essendo stato secretato dall'azienda per motivi di privacy. 29 morti per la RU486 - Giovedì il consiglio di amministrazione dell'Aifa valuterà l'immissione in commercio in Italia della pillola abortiva RU486, ma il via libera non è scontato: “La valutazione dell'Aifa non è solo un passaggio burocratico, anche se il via libera da parte del Comitato tecnico-scientifico dell'Aifa risulta già essere un atto fondamentale”, ha affermato il sottosegretario al Welfare. “Personalmente sono molto perplessa, dal momento che penso che persistano zone d'ombra sulla sicurezza di questo farmaco”. Il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ha detto di avere “riserve sia scientifiche che finanziarie” sulla RU486. “Siano i medici e le donne a valutare questa pillola con scienza e coscienza. Anche sui costi, ritengo che tutto ciò andrebbe a pesare sul bilancio delle regioni”.