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Vendola vuol cacciare il pm

che indaga su Bari

Albina Perri
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La sinistra non ci sta ad essereindagata. E reagisce. Lo fa lanciando un messaggio pubblico, macifrato. Come un “pizzino”: solo mittente e destinatario dovrebberocomprendere fino in fondo il significato di alcune frecciatine. Einvece, la lettera aperta che ieri il governatore pugliese NichiVendola ha indirizzato al pubblico ministero Desirée Digeronimo è fintroppo chiara. Con il vantaggio che “dice senza dire”. L'esordio è un tentativo di ricostruire l'immagine che santo Nichi si è costruito negli anni: «L'amore per la verità non mi consente più di tacere. Hol'impressione di assistere ad un paradossale capovolgimento logico peril quale i briganti prendono il posto dei galantuomini e viceversa».Poi, terminata l'autocelebrazione, in cui ricorda il riconoscimentodelle proprie virtù fatto da Panorama e ripreso da L'Espresso,introduce la questione sulla presunta corruzione della sanità pugliese.«La sua indagine dottoressa Digeronimo», incalza Vendola, «stadiventando, suo malgrado, lo strumento di una campagna politica emediatica che mira a colpire la mia persona pur non essendo io accusatodi nulla». Poco conta che più d'uno dei suoi collaboratori sia statoindagato, oltretutto in diversi filoni e da diversi magistrati (il pmGiuseppe Scelsi ha inscritto nel registro il vice di Vendola, SandroFrisullo, per lo scandalo delle escort, mentre la Digeronimo staindagando sull'ex assessore alla Sanità Alberto Tedesco). Eppure, ilpresidente della giunta regionale prosegue e attacca: «Ho evitato, inqueste settimane, di reagire alla girandola di anomalie con le quali sicoltiva un'inchiesta la cui efficacia si può misurare esclusivamentesui Tg». E via, parte con le quattroanomalie. «La prima», inizia ad elencare nella lettera, «è che lei nonabbia sentito il dovere di astenersi, per la ovvia e notaconsiderazione che la sua rete di amici e parenti le impedisce disvolgere con obiettività questa specifica inchiesta». Il riferimento,tra le righe, è all'ex marito della Digeronimo, che se si volesse fareun elenco di ex bisognerebbe aggiungere che è anche ex politico. Damolti anni, infatti, Enrico Balducci non si occupa più di consiglioregionale. Nel '90 scese in campo con i Verdi, nel '95 fece partedell'esperimento Verdi di destra poi confluiti in An. Ma dal 2005 ècompletamente estraneo all'ambiente dei palazzi. E poi, soprattutto, èseparato dalla moglie da più di 10 anni. Chissà, tra l'altro, che nonci sia anche un riferimento ad una delle più care amiche del pm, lasorella di Vendola. Ma questo, forse, dovrebbe essere un punto a favoredel governatore. Punto due. «La seconda anomaliariguarda l'aver trattenuto sotto la competenza della Procura Antimafiauna mole di carte che hanno attinenza con eventuali profili diilliceità nella Pubblica Amministrazione». Vendola forse non è dunqueinformato che ai suoi è stata contestata anche l'aggravantedell'associazione mafiosa. Oppure, ma sarebbe più grave, pensa diessere più competente di un pm nell'ipotizzare un reato. La terza anomalia «riguardal'acquisizione di atti che costituiscono il processo di gestazione dialcune leggi, come se le leggi fossero sindacabili dall'autoritàinquirente». Dunque, al contrario del punto due, qui Vendola richiamaognuno alle proprie competenze. Sarebbe giusto, se non fosse che lalotta della sinistra per modificare la legge nazionale sulle farmacieha fatto sospettare agli inquirenti che alla base potesse esserci ungiro di tangenti. Tutto da dimostrare, per carità, ma se non siacquisiscono le carte non si può capire se sia stato varcato o meno ilconfine della legalità. In conclusione «la quarta riguardala incredibile e permanente spettacolarizzazione dell'inchiesta». Ma ilmese scorso, quando l'occhio di bue della giustizia era puntato suSilvio Berlusconi, nessuno aveva detto niente. Vendola incluso. Stilettata finale: «Il polverone siè mangiato i fatti: quelli legati al cosiddetto sistema Tarantini. Enella festosa scena abitata da questo imprenditore io, a differenzapersino di alcuni magistrati, non ho mai messo piede». Insinuandochissà che cosa e divagando, visto che quella è un'altra inchiesta.Comunque la Digeronimo non ha mai fatto mistero di aver partecipato aqualche party dove erano presenti i coniugi Tarantini. Roberta Catania

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