Ucciso da ragazzini per la bici
I rom: colpa dei politici italiani
E ora i rom dicono che è colpa dei politici italiani se tre ragazzini minorenni hanno ucciso a pugni un giovane marchigiano per una bicicletta. L'accusa arriva dalla federazione Romanì, che raggruppa quattordici associazioni di rom e sinti che vivono in Italia. «Nel condannare l'atto criminale di singole persone - si legge in una nota della federazione - sollecitiamo tutti a non generalizzare, perché tantissimi rom e sinti hanno dato prestigio all'Italia. Non ci si può però esimere - dice poi il presidente, Nazzareno Guarnieri - dal denunciare anche i responsabili morali di questo omicidio, per l' indifferenza istituzionale e la strumentale propaganda che, nella Regione Abruzzo, hanno sostituito la programmazione di interventi adeguati all'integrazione culturale della minoranza etnica rom. Sulla costa teramana vivono circa 700 rom, di cui il 40% minorenni. Quale politica di integrazione culturale è stata programmata per prevenire il disagio e la devianza? Tanta propaganda politica, clientelismo, sperpero di risorse pubbliche. I patti di legalità, la sicurezza di cui la politica italiana si riempie la bocca è la cartina di tornasole per giustificare i responsabili morali». Antonio de Meo aveva 23 anni. È stato colpito a morte da tre rom minorenni perché aveva chiesto loro dove fosse finita la suabicicletta, quella avuta in prestito dall'hotel dove faceva ilcameriere. Studente universitario a Bologna, Antonio avrebbe lavorato aMartinsicuro fino al 31 agosto, poco distante da casa e dalla suafamiglia che vive a Castel di Lama, nell'Ascolano. Qualche soldo permantenersi agli studi. Finito il turno domenicale, verso l'una di notteera andato al chioscovicino alle giostre, impiantate per il periodo estivo nella localitàbalneare, per mangiare gli arrosticini. Qui, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della compagnia di AlbaAdriatica (Teramo), i tre ragazzi si sono avvicinati a lui a bordo didue scooter e lo hanno aggredito. Tre pugni in rapida successione alviso, l'ultimo al mento, poi Antonio è caduto. All'associazione rom che scarica la "responsabilità morale", giriamo la domanda posta agli italiani. Loro "quale politica di integrazione culturale hanno programmato per prevenire il disagio e la devianza" dei loro minorenni?