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Benigni in gita all'Aquila

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"Io e Silvio, che comici"

Albina Perri
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Ha fatto la battuta. Benigni in gita all'Aquila scherza coi terremotati e recita a soggetto. Sempre quello: Silvio. «Ieri è venuto Berlusconi, ma non mi hanno avvertito. Se venivo anch'io, c'era un altro terremoto, si verificavano delle scosse veramente... Avremmo fatto Verdone, Berlusconi e Benigni: i tre più grandi comici italiani all'Aquila». È l'ora di pranzo quando Roberto Benigni arriva al campo tre di Paganica, sotto il tendone allestito dalla Protezione civile di Trento per accogliere una parte degli sfollati colpiti dal terremoto dello scorso 6 aprile in Abruzzo. Appena arrivato, il premio Oscar si è messo a scherzare con la gente: la prima battuta, un riferimento alla sua visita, il giorno dopo il ventesimo sopralluogo del premier e la visita dell'attore e regista Carlo Verdone. Accolto con affetto dai terremotati, Benigni - che ha accettato l'invito del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e del capo di gabinetto del ministero dei Beni culturali, Salvo Nastasi - ha pranzato nella tendopoli: prima, però, è sgusciato sotto i banchi delle cucine per provare a prendere in braccio la corpulenta cuoca Valeria e servire lui stesso alcuni pasti. «Dovrei pagare io voi per la soddisfazione di essere qui», ha detto Benigni, giunto in tarda mattinata in Abruzzo con la sua auto privata. Prima di fare tappa a Paganica ha fatto un breve giro nel centro storico dell'Aquila; poi è atteso a Onna, cittadina simbolo del sisma, e poi ancora nella scuola della Guardia di finanza di Coppito dove incontrerà altri sfollati prima della proiezione di alcuni suoi film nell'ambito della rassegna Campi sonori.

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