Litigano per il barbecue
Operaio accoltella il cognato
Non erano d'accordo su come sistemare il barbecue. Ma Andrea aveva appena tagliato le salamelle, e aveva in mano un coltello da macellaio con venti centimetri di lama. Così ha deciso di chiudere la discussione infilandolo nel petto del cognato Massimiliano. Una serata con carne alla brace si è trasformata, così, in una notte da paura. Andrea Bonifacino, 43 anni, operaio, è ora rinchiuso nel carcere al Sant'Agostino di Savona. Massimo Molinari, 43, al camposanto di Osiglia, in Valbormida. Bonifacino, davanti ai carabinierii, ha subito ammesso le sue responsabilità. «Non volevo ucciderlo, ve lo giuro. È stato un momento di follia», ha ripetuto in lacrime al pm Giovanni Battista Ferro e al tenente Giuseppe De Angelis, nella caserma di Millesimo dove è stato trattenuto per tutta la serata dopo il delitto. Chiara la dinamica dei fatti: l'omicida stava preparando il barbecue, Massimiliano si occupava di fare la legna. All'improvviso tra i due è scoppiata una lite su come doveva essere sistemato il barbecue per cucinare la carne alla brace. Bonifacino ha pugnalato il cognato al cuore. È stata l'anziana madre a chiamare i soccorsi. Quando i militi della Croce Rossa sono arrivati sul posto hanno trovato la vittima con il coltello tra le mani dopo averlo tolto dal petto. L'assassino era poco distante. Sapeva che stavano arrivando i carabinieri per arrestarlo. Andrea Bonifacino aveva sposato Marina, sorella della vittima. Dal matrimonio era nata Jessica. Vivevano nella casa di Molinari insieme alla madre di lui, Lorenza Oliveri, rimasta vedova dopo la morte del marito. Massimiliano era diventato quindi il capofamiglia. I rapporti con il cognato sono sempre stati piuttosto tesi. Ma gli inquirenti escludono categoricamente che il delitto di ieri sera sia stato premeditato.