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Ora di religione, il Vaticano:

"Non sia multiconfessionale"

Michelangelo Bonessa
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 L'insegnamento dell'ora di religione nelle scuole nonpuò essere sostituito "con un insegnamento del fatto religioso di naturamulticonfessionale o di etica e cultura religiosa": lo afferma laCongregazione vaticana per l'Educazione cattolica, in una lettera inviata nelmaggio scorso alle conferenze episcopali di tutto il mondo e che sta circolandoin questi giorni, in vista dell'apertura dell'anno scolastico. Il documento vaticano si riferisce a tuttala realtà mondiale e non solo all'Italia; parla dell'ora di religione insegnatanella scuole cattoliche, in paesi dove magari prevale un'altra fede, e dell'oradi religione insegnata nelle scuole pubbliche, in paesi a maggioranzacattolica. “In una società pluralista, il diritto alla libertà religiosa - silegge nel testo - esige sia l'assicurazione della presenza dell'insegnamentodella religione nella scuola, sia la garanzia che tale insegnamento siaconforme alle convinzioni dei genitori”. “I diritti dei genitori - continua ildocumento, citando il Concilio Vaticano II - sono violati se i figli sonocostretti a frequentare lezioni scolastiche che non corrispondono allapersuasione religiosa dei genitori o se viene loro imposta un'unica forma dieducazione dalla quale sia completamente esclusa la formazione religiosa”. “Lamarginalizzazione dell'insegnamento della religione nella scuola - prosegue lalettera vaticana - equivale, almeno in pratica, ad assumere una posizioneideologica che può indurre all'errore o produrre un danno agli alunni”. “Inoltre- avverte - si potrebbe creare anche confusione o generare relativismo eindifferentismo religioso se l'insegnamento della religione fosse limitato adun'esposizione delle diverse religioni, in un modo comparativo o 'neutro'”.Nella libertà di religione, spiega il Vaticano, rientra anche “la libertà diricevere, nei centri scolastici, un insegnamento religioso confessionale cheintegri la propria tradizione religiosa nella formazione culturale e accademicapropria della scuola”. Invece, “la natura e il ruolo dell'insegnamento dellareligione nella scuola è divenuto oggetto di dibattito e in alcuni casi dinuove regolamentazioni civili, che tendono a sostituirlo con un insegnamentodel fatto religioso di natura multiconfessionale o di etica e culturareligiosa, anche in contrasto con le scelte e l'indirizzo educativo che igenitori e la Chiesa intendono dare alle nuove generazioni”.

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