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Gabbie salariali, Muraro:

meridionali come sanguisughe

Michelangelo Bonessa
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Dal nazionale al locale l'argomentosuscita sempre polemica. A riaccendere la questione è Leonardo Muraro:meridionali sanguisughe, stipendi differenziati in base al territorio. Questa lasintesi del suo intervento. “In base ai dati che abbiamo è giusto pensare allaformulazione di salari differenziati – annuncia il presidente della provinciadi Treviso Muraro – ci incontreremo con i sindacati per cercare un accordo estilare un documento comune sulla necessità di parametrare gli stipendi deicittadini al costo della vita rilevato nella Marca». Con il numero uno di vialeBattisti che non intenderebbe tagliar fuori dalla revisione delle buste paganessun lavoratore: dipendente, pubblico o precario. Per Muraro l'ammontare di uno stipendio, anche perlo stesso lavoro, non può essere uguale da Palermo a Treviso, perché diversisarebbero i costi, anche sociali, con cui i cittadini sono costretti amisurarsi una volta chiusa la porta dell'ufficio o abbassata la serranda dellafabbrica. In linea con il pensiero del Carroccio, nei prossimi giorni proverà aconvincere anche le associazioni di categoria e i sindacati provinciali dellabontà dell'idea rilanciata dai ministri Bossi, Calderoli e Tremonti. Ilrischio, a conti fatti, e con stipendi effettivamente diversificati, è che ilavoratori del sud si comportino allo stesso modo alimentando una migrazioneinterna mai sopita. “Ma è proprio per questo che invito ad assumere trevigiani– taglia corto Muraro – i meridionali vengono qua come sanguisughe, e per glistatali poi è ancora peggio perché fanno un mordi e fuggi, e poi chiedono iltrasferimento che diventa un privilegio per tutta la vita”.

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