Fanno discutere le parole di Giuliano Pisapia. Il sindaco di Milano, parlando delle priorità da soddisfare in vista di Expo 2015, ha annunciato: "In vista di questa grande occasione, è necessaria una moschea". Il primo cittadino del capoluogo lombardo, infatti, ha spiegato che in città "servono luoghi di culto perché i cittadini musulmani possano pregare ognuno nella propria zona". Immediate, le reazioni sollevate da una tale dichiarazione. L'opposizione - Durissimo il commento di De Corato, esponente di Fratelli d'Italia: "Ribadisco che, senza referendum, a Milano non si farà nessuna moschea". Anche Giulio Gallera, coordinatore cittadino di Forza italia, ha puntato il dito contro la giunta arancione: "Le parole di Pisapia sono la dimostrazione del suo fallimento. Dopo due anni e mezzo dalla sua elezione non è riuscito a fare nulla. Per expo, ci sarà al massimo un grande tendone e poi più nulla". Critiche anche dal Pd - Voci in disaccordo con Pisapia, come racconta un articolo di Libero, non sono mancate anche all'interno del Partito Democratico. Il vicepresidente del consiglio provinciale Roberto Caputo, per esempio, ha subito espresso le sue perplessità riguardo alla costruzione di una moschea in città: "Non si faccia calare questa decisione dall'alto, se ne discuta prima con gli abitanti del quartiere scelto per un insediamento che sicuramente risulterà impegnativo". La questione dei fondi - Dal canto suo, Pisapia - ospite del programma di Gad Lerner Fischia il vento, in onda su LaEffe - ha risposto così alle critiche ricevute: "Oggi l'opposizione alla moschea è strumentale, non servono referendum basta seguire la costituzione. Io e la mia amministrazione abbiamo deciso di assumerci la responsabilità di dare a tutti un luogo di culto". Poi, sulla questione dei fondi necessari alla costruzione, ha spiegato che i finanziamenti potrebbero arrivare da parte di Paesi esteri come la Giordania.