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La Gelmini sulla scuola:

"Via chi fa politica"

Michelangelo Bonessa
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“Ci sono alcuni dirigenti scolastici e insegnanti, unaminoran­za, che disattendono l'attuazione del­le riforme. Ad esempio voglionomantenere il modulo anche se il modulo è stato abolito con il passaggio almaestro unico prevalente. Criticare è legittimo ma comportarsi così significafar politica a scuola e questo non è corretto. Se un insegnan­te vuol farpolitica deve uscire dalla scuola e farsi eleggere. Quella è la se­de per lesue battaglie, non la catte­dra”. Lo ha detto il ministro della PubblicaIstruzione, Maria Stella Gelmini, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. “Èvero - ha aggiunto - è un ruolo complicato ma non mi sento un ministroparticolar­mente contestato. Tempo fa, ricordo, ne parlai con il miopredecessore Lui­gi Berlinguer”. “Con un certo senso dell'umori­smo mi disseche ero molto fortunata perché il vero inferno l'aveva vissuto lui, criticatoanche dalla sua stessa maggioranza”, ha detto. “Rispetto chi contesta ma sonocon­vinta che si tratti di un numero molto limitato di persone”, hasottolineato. “Limitato rispetto ai tanti genitori e studenti che non sivogliono più ac­contentare di una scuola mediocre. E che non vogliono sentirparlare solo di organici e di curriculum ma di scuo­la come luogo dieducazione, di un servizio che dovrebbe stare a cuore a tutti - ha proseguito -Come gli ospedali”. “Nella mia prima audizione in Parlamento avevo auspicatoche tutte le riforme venissero affrontate con uno spirito bipartisan - hacontinuato - Dopo un anno, dalla sinistra non ho sentito proposte ma soloinvettive contro il governo: se necessario, quindi, andremo avanti da soli. Suquesto punto sono delusa dal mio predecessore, Giuseppe Fioro­ni”. Stranieri, nelle classi limite al 30% - E sugli stranieri che in alcuni casi raggiungono nelleclassi il 97 per cen­to, la Gelmini ha detto:”Rischiamo di creare delle clas­sighetto. Dall'anno prossimo ci sarà un limite del 30 per cento. Volevamointrodurlo già quest'anno ma non c'erano i tempi tecnici per procede­re”.Quanto alla riforma dell'università, ha annunciato:”Tra ottobre e novembrepartirà l'esame in Parlamento, spero che il prossimo anno sia operativa”.Infine sugli errori nei test d'ingresso ha concluso: “Per medicina c'era soloun errore sul sito internet, l'abbiamo corretto e il quesito sarà conteggiato.Mentre per architettura stiamo valutando se non tener conto di una domanda cheforse non era chiara. In futuro i test non saranno più gestiti dalle singoleuniversità ma nazionali, per ogni fa­coltà. Così sarà possibile indirizzareogni ragazzo verso la facoltà più adat­ta al suo talento ed al suo merito”. Partito il rientro - Oggi si torna in classe in quasi tutta Italia. Sono circa 8 milioni glistudenti che riprenderanno l'attività in questi giorni. A tutti, oggi ilministro dell'istruzione Mariastella Gelmini ha inviato un augurio: "Inbocca al lupo a tutti i ragazzi per un buon anno scolastico. La scuola è unacosa bella, a scuola si conoscono i migliori amici della tua vita". Ma unterzo degli studenti, secondo le stime della rivista specializzata Tuttoscuola,avranno la sorpresa di avere nuovi professori. Sarebbero infatti quasi 200 milagli insegnanti che cambiano sede quest'anno; 70 mila per scelta, gli altriperché precari. "Anno nuovo, solito carosello, saranno pesanti leconseguenze sulla qualità del servizio" commenta Tuttoscuola cheintervista il ministro Gelmini che definisce "demenziale" l'eccessivamobilità dei docenti. Per contrastarlo, il ministro (pensa ad un dimezzamentoin tre anni) vuole dare maggiore discrezionalità ai dirigenti scolastici:"é indispensabile uno snellimento delle regole di funzionamento del sistema,dal contenimento della mobilità dei docenti alla semplificazione delleprocedure di nomina e assegnazione del personale". In circa il 30% dei casi gli studenti avranno docenti 'nuovi'; nelle scuolemedie del Nord Est si è arrivati al 45%, e nella provincia di Isernia al 73%.In generale, la discontinuità didattica è più forte al nord e al centro: il33,1% al Nord ovest; il 35,5% al Nord Est; il 31,5% al Centro; il 23,7% al sud;il 25,8% nelle isole. Alla scuola dell'infanzia si registra il 27,4%, in quellaprimaria il 27,4%, nella scuola media il 37,8%, nella scuola secondariasuperiore il 31,8%. Il personale tecnico-amministrativo che si sposta ammonta acirca 100 mila unità. Proteste in tutta Italia - Intanto,proseguono le proteste dei precari. Proprio per oggi i Cobas hanno in programmamanifestazioni ed iniziative in tutta Italia contro i tagli del personale. ARoma, in particolare, nel mattino davanti ad alcune scuole si svolgeranno'assalti giocosi' contro la politica del governo con clown, trampolieri,palloncini e occupazioni simboliche; dalle 10.30 davanti al ministerodell'istruzione si terrà un Rave-party "Gelmini vattene" conconseguente "assalto sonoro" alla ministra. Dalle 16, sempre davantial ministero, ci sarà un sit-in. Bagnoli, mamme in protesta - Daqualche giorno alcune mamme stanno occupando a Bagnoli (Napoli), la sede dellaMunicipalità per protestare contro la mancata riapertura della scuola maternaed elementare 'Madonna Assunta' che ospita 500 bambini a tempo pieno. Altracontestazione di genitori nella provincia di Napoli, ad Ischia dove domani nonriaprirà il liceo classico per per problemi legati alla agibilità dellastruttura. Il ministero dell'istruzione ha fornito i dati provvisori deglialunni iscritti alle scuole medie inferiori e superiori: sono poco più di 4.2milioni. Per quanto riguarda la scuola media, ci sono 1.669.063 iscritti; diquesti 549.127 al terzo anno. Nelle scuole superiori gli iscritti sono2.549.835, 426.883 frequentano il quinto

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