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Coronavirus, il sindaco di Borgonovo Val Tidone infetto: "Non mi spiego come possa essere stato contagiato"

 coronavirus borgonovo val tidone

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Tra i nuovi contagiati dal coronavirus c'è anche il vicesindaco di Borgonovo Val Tidone, comune del Piacentino in quarantena. E insieme a Domenico Mazzocchi, si è presentato in ospedale anche il suo sindaco, l'omonimo Pietro Mazzocchi. Ha febbre alta da una settimana, "fissa sui 39. Speravo passasse e invece non è andata così. A peggiorare il quadro un gran mal di testa. Sono in queste condizioni dal 23 febbraio. Poi non ce l'ho più fatta", ha spiegato al Quotidiano nazionale. Il sindaco è stato dimesso, ma la paura resta così come i dubbi. 
 

"Non me lo spiego, semplicemente. Da sette giorni ho 39 di febbre e non capisco come ho fatto a contrarre il virus perché se si fa eccezione per qualche impegno di lavoro a Piacenza, sono sempre stato qui: non mi sono mai mosso da Borgonovo. Ho ripercorso tutti gli spostamenti delle ultime settimane ma niente: non riesco a risalire a un possibile contagio". Anche nel piccolo Comune piacentino, dunque, si scatena la caccia all'untore, il "paziente zero", proprio come accaduto ormai 10 giorni fa a Codogno. "Il fatto di non sapere come l' infezione sia arrivata in paese mette un po' di ansia. Ribadisco: né io né i miei collaboratori siamo stati nelle zone del focolaio. Inspiegabile". Anche il resto della giunta è in quarantena, mentre per alcuni dipendenti è stato disposto il test del tampone. "È una settimana che sono a pezzi, sto male sul serio e posso dirle che, prima di recarmi in ospedale, essendo rimasto sempre in casa non ho avuto bisogno di alcun tipo di protezione", conclude il sindaco.

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