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Il coronavirus sospende la serie A: Parma-Spal salta a pochi minuti dal via. Spadafora smentisce Conte: governo nel caos

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A 5 minuti dall’inizio di Parma-Spal, il ministro Vincenzo Spadafora chiede alla Figc lo stop immediato della serie A, nonostante la dichiarazione del premier Giuseppe Conte, che nella conferenza notturna aveva sostenuto che lo sport professionistico poteva continuare a porte chiuse. Ma per Spadafora “non ha senso in questo momento, mentre chiediamo enormi sacrifici ai cittadini per impedire la diffusione del contagio, mettere a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici, dei tifosi che sicuramente si raduneranno per vedere le partite, solo per non sospendere temporaneamente il calcio e intaccare gli interessi che ruotano attorno ad esso”.

Altre Federazioni hanno deciso di fermarsi, per questo Spadafora ritiene che sia dovere di Gravina, presidente della Figc, “un supplemento di riflessione, senza attendere il primo caso di contagio, prima di assumersi questa gravosa responsabilità”. A questo punto l’emergenza coronavirus rischia di cancellare a tutti gli effetti la serie A: forse è la misura estrema che serve per far aprire gli occhi a tutti, anche a chi in queste ore continua a sottovalutare il pericolo e a ignorare le misure basilari per evitare che il contagio si diffonda ulteriormente. Inoltre Spadafora ha lasciato intendere che, se si è arrivati a questo punto, la colpa è anche del calcio stesso, che ha anteposto gli interessi economici alla salute e al buon senso: “Ancora prima che la situazione diventasse così drammatica per il Paese, la Lega Calcio e Sky si erano già rifiutate di concedere a migliaia di italiani, costretti loro malgrado a restare a casa, di poter vedere in chiaro le partite, nascondendosi dietro presunte difficoltà normative che con l’autentica disponibilità di tutti si sarebbero potute ampiamente superare”. 

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