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Coronavirus, parla il geriatra: "Più vittime anziane che in Cina. Incidono inquinamento, genetica e fumo"

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 Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società italiana di gerontologia e primario di Geriatria al Campus biomedico di Roma, svela che l'eccessivo numero di anziani che muoiono di coronavirus nel nostro Paese, in proporzione più che in Cina, "è un fenomeno non del tutto chiaro, ma possiamo intravederne alcune ragioni". Lo spiega in una intervista oggi alla Stampa. "Tra le cause che incidono di più nel contagio dei nostri anziani: l'inquinamento, la genetica e il fumo". 

"In età avanzata cresce enormemente la variabilità individuale. Nel senso che la riserva omeostatica, ovvero la capacità di far fronte alle emergenze, cambia più facilmente da persona a persona. Però non bisogna disperarsi, non bisogna cedere al timore di non riuscire a guarire. Gli over 65 devono attenersi scrupolosamente alle regole: non uscire di casa, evitare categoricamente contatti sociali, disinfettare gli oggetti che ricevono nella propria abitazione, lavarsi spesso le mani. Se vivono insieme a figli o a nipoti devono mantenere da loro una distanza di almeno due metri, per contenere il pericolo".

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