Coronavirus, Walter Ricciardi: "Perché così tanti morti in Italia? Solo per una minoranza il virus è la vera causa”
Non si arrestano i contagi e i decessi in Italia di coronavirus. Con l'ultimo bollettino rilasciato venerdì 20 marzo dalla Protezione Civile, l’Italia il picco di vittime fino ad ora registrate: 627. Eppure per Walter Ricciardi, consulente speciale del ministero della Salute sull’epidemia, la colpa non è da imputare solo all'epidemia. "Non dobbiamo paragonare l’Italia alla Cina, ma l’Italia all’Hubei e la Lombardia a Wuhan, perché - spiega in un'intervista a Tpi - se paragoniamo l’Italia alla Cina siamo fuori scala. In Cina l’epidemia ha coinvolto un territorio di 60 milioni di abitanti, significa che il cuore del focolaio epidemico è grande come la Lombardia e che il denominatore è più o meno lo stesso, e la dinamica è più o meno la stessa, con il rallentamento che stiamo osservando anche in Italia”,
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Ma non solo perché il nostro Paese vanta (si fa per dire) un tasso di letalità elevato. "Per questo ci sono due spiegazioni. La prima - prosegue - è l’età della nostra popolazione: l’età media dei pazienti ricoverati a Wuhan era di 46 anni, la nostra è superiore ai 63 anni, e quando hai in ospedale pazienti più anziani hai conseguenze più pericolose dal punto di vista della prognosi". La seconda spiegazione, invece, non è da mettere a confronto con la Cina, bensì con gli altri Paesi europei. Si tratta della "codifica delle morti", che si effettua su base regionale ed è molto generosa nell’attribuire al virus la causa diretta di mortalità. "Come dimostrano le procedure di verifica dell’Istituto Superiore di Sanità - conclude l'esperto - solo per una minoranza di casi il virus è stata la causa diretta della morte, anche se ha certamente infettato e ha scatenato un peggioramento di condizioni". Malattie pregresse e età non hanno agevolato la guarigione dunque.