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Coronavirus, Massimo Galli: "Riapertura? Non alimentiamo false speranze. Attesi ancora tanti morti"

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Dopo il numero di contagi da coronavirus in lieve calo, sono in molti a vedere la luce in fondo al tunnel. A smorzare però l'entusiasmo ci pensa Massimo Galli. Il direttore delle Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano avvisa che "prima di cantare vittoria bisogna aspettare il consolidamento". "La strada è ancora lunga", spiega in un'intervista alla Stampa. Le cifre della Lombardia, che per la prima volta dopo più di 40 giorni parlano di un saldo negativo delle persone in cura nelle terapie intensive, vanno stabilizzate.

 

Il motivo? "Servono più giorni con dati in questa direzione - continua l'esperto -. Poi perché ancora il numero di test è troppo basso rispetto alla platea di contagiati. Purtroppo, tutto dipende dalla capacità di contenimento di altre aree del paese rispetto alla Lombardia". Non solo, perché Galli mette le mani avanti anche su un'ipotetica riapertura a breve. "Programmare è giusto, valutare come si potrebbe arrivare gradualmente a una riapertura va bene. Ma non bisogna alimentare false speranze con eccessivo anticipo. E poi dovremo pensare bene a come riaprire con condizioni accettabili". Insomma, tra il dire fare c'è una bella differenza. E la previsione dell'infettivologo per i prossimi giorni è solo una: "Tanti morti".

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