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Coronavirus, il 40 per cento dei voucher per la spesa vanno agli immigrati

Anche in piena emergenza, il governo pensa in primis agli immigrati. Stando agli ultimi dati diffusi dai Caf (Centri di assistenza fiscale) la popolazione che meglio rispecchia i requisiti per incassare il voucher per la spesa alimentare è quella straniera. Le stime parlano addirittura di un 30/40 per cento sul totale degli aventi diritto. Si tratta di una misura prevista dall'esecutivo giallorosso al fine di aiutare le famiglie in difficoltà a causa del coronavirus.

 

 Provvedimento però - come spiegato dal Giornale - che incappano in una falla: l'autocertificazione. Ciascun iscritto all'anagrafe, compresi i richiedenti asilo, potrà infatti compilare un modulo e inviarlo via posta elettronica o fax, specificare le proprie credenziali al numero di telefono dedicato e precisare se vorrà ricevere il voucher su un conto corrente bancario o postale riportando l'Iban oppure avere buoni spesa indirizzati al proprio domicilio. Nonostante i Comuni abbiano promesso controlli a campione, sarà compito dell'Inps effettuare verifiche veloci e capillari. In parole povere gli accertamenti sono estremamente difficili.