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Coronavirus, Angelo Borrelli e la situazione scomoda di Giuseppe Conte: maggioranza tentata di "dimetterlo"

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Galeotte furono alcune dichiarazioni sulle date della fase due. Angelo Borrelli ha chiarito la questione durante la conferenza stampa del bollettino di venerdì 3 aprile, ma è evidente che le sue parole sono diventate un caso politico, anche all’intento della stessa maggioranza. Pubblicamente nessuno si è permesso di dare contro al capo della Protezione civile, ma secondo le indiscrezioni de Il Giornale più di un ministro del Pd avrebbe telefonato a Giuseppe Conte per parlare dell’accaduto. “Così non si va avanti, finiremo presto per andare a sbattere”, sarebbe il senso delle obiezioni fatte al premier riguardo al commissario straordinario per l’emergenza.

 

 

In realtà neanche Conte avrebbe gradito l’intervista radiofonica di Borrelli che - prima di correggersi - ha dichiarato che la fase due potrebbe iniziare il 16 maggio e ha quindi generato l’effetto contrario da quello voluto dal governo, che sta cercando di imporre una comunicazione per gradi e che non si basi sui condizionali. Facile quindi capire perché Conte si sia contrariato per le parole di Borrelli, arrivate tra l’altro soltanto poche ore dopo l’annuncio del premier dell’estensione della clausura fino al 13 aprile. Il caso sembra aver scosso la maggioranza, che avrebbe addirittura accarezzato l’idea di “dimettere” il capo della Protezione civile: Il Giornale evidenzia però che, nel bel mezzo di una simile crisi, è di fatto impossibile dimissionarlo senza che i contraccolpi non arrivino a far ballare governo e maggioranza. 

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