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Coronavirus, Angelo Borrelli è l'uomo dei fraintendimenti: "Mascherine, cosa intendevo davvero. Sto con la Lombardia"

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"Sono stato frainteso". È la frase che forse è anche un po' il cavallo di battaglia di Angelo Borrelli. Quando apre bocca, il capo della Protezione Civile rischia di fare danni. E successo due volte soltanto nel corso del fine settimana: prima le dichiarazioni sulla fase due che hanno contrariato il premier Giuseppe Conte e costretto Borrelli alla rettifica, poi l'uscita sulla mascherina ("Io non la porto") che aveva fatto infuriare la Lombardia. Quest'ultima ha infatti varato un'ordinanza che rende obbligatorio indossare la mascherina o qualsiasi tipo di protezione per la bocca quando si esce di casa.

A ruota anche la Toscana ha adottato lo stesso provvedimento e allora il commissario straordinario per l'emergenza è stato costretto al dietrofront. O meglio, al chiarimento per l'ennesimo fraintendimento: "Ho detto che non indosso la mascherina perché negli ambienti in cui mi trovo posso rispettare le misure di distanziamento sociale". Borrelli si giustifica così e poi si schiera con la Lombardia: "L'ordinanza va rispettata, è importantissimo l'uso della mascherina negli ambienti in cui non si riesce a rispettare la distanza in modo rigoroso, nella metropolitana o nei supermercati. Le mascherine evitano la diffusione del contagio, io sono qui dentro tutto il giorno e non porto la mascherina perché non posso trovarmi esposto al rischio con più persone nello stesso ambiente". 

 

 

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