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Fase 2, pasticcio nel decreto Conte. Riaprono i negozi per bambini ma è caos: non c'è nessuna indicazione specifica

Negozi chiusi per coronavirus

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Altro decreto, ennesimo pasticcio. Secondo l'ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte, infatti, da martedì 14 aprile potranno riaprire cartolerie, librerie e negozi che vendono vestiti per neonati e bambini. Tutto chiaro? Neanche per sogno. Come al solito il diavolo si nasconde nei dettagli. Da una parte ci sono infatti le eccezioni rappresentate dalle decisioni dei governatori di Lombardia e Piemonte, Fontana e Cirio, di non far riaprire sia le cartolerie che le librerie, dall'altra i dubbi interprettaivi ai quali, a poche ore dall'attuazione del decreto, l'esecutivo non ha dato ancora risposta.

 

Non è stato per esempio indicato un limite di età all'apertura dei negozi di abbigliamento e nel dubbio il rischio è che possa riaprire anche chi non vende solo vestiti per i bebè. Così come non è stato esplicitato se il Dpcm faccia riferimento anche agli esercizi che vendono scarpe. Federazione moda Italia ha rivolto queste domande al governo - ma secondo il Corriere della Sera - non ha ricevuto fino a questo momento nessuna risposta. Nel frattempo i titolari dei negozi brancolano nel buoio.  

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