Cerca
Logo
Cerca
+

Lockdown, il Sud contro Fontana e Zaia. Retroscena: il piano di Conte per la Fase 2, Italia spaccata in 3 e nuove zone rosse

  • a
  • a
  • a

La "Fase 2" spacca di nuovo l'Italia: si va verso una riapertura scaglionata, in tre macro-aree, con possibile ritorno delle zone rosse per gestire al meglio l'insorgere di nuovi focolai. L'annuncio di Lombardia e Veneto di interrompere anticipatamente il lockdown ha messo sul piede di guerra i governatori del Sud. "Se il Nord riapre, io chiudo i confini della Campania", ha tuonato Vincenzo De Luca del Pd, seguito a ruota in Calabria dalla collega Jole Santelli di Forza Italia. Un asse trasversale che conferma come lo scontro non sia tanto politico quanto territoriale: tra chi è stato colpito duramente dall'epidemia, come il Nord, e cerca di rialzarsi il prima possibile e chi come il Mezzogiorno fortunatamente ne è uscito quasi indenne ma teme una ricaduta. 

 

 


Stando al dirigente dell'Oms Walter Ricciardi la ricaduta si avrà a ottobre, se non prima. Molto dipenderà proprio dalla Lombardia, a cui l'esperto "sconsiglia" di riaprire ora. Difficile che il governo non lo ascolti, dando il via libera ad Attilio Fontana. Secondo il Corriere della Sera, Giuseppe Conte sta studiando un piano di aperture scaglionate ("Prima le aziende, poi i negozi, i bar e i ristoranti"), sempre con un occhio all'indice di contagio che deve scendere a 0 (al momento, è 0,8). Anche per questo l'ipotesi è quella di creare tre macro-aree nazionali, con calendari "personalizzati". Probabile anche la reintroduzione delle zone rosse, con lockdown ad hoc per quelle aree in cui si verificherà un aumento anomalo di contagi e decessi. Obiettivo primario: soffocare sul nascere i nuovi focolai. Rischio: soffocare sul nascere la ripresa. 

Dai blog