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Coronavirus, lockdown-bis, ecco i tre fattori che significano condanna: altissimo livello di rischio

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La Fase 2 per la ripartenza implica inevitabilmente cautela. L'idea è quella di riaprire l'Italia "per gradi successivi", allo scopo di iniziare a pensare di "convivere con il virus". Resta però la possibilità che il Paese debba fare i conti con il lockdown locale. Evenienza, come spiega Il Corriere della Sera, che si potrà verificare in tre casi: un nuovo picco di contagi, la mancanza di posti letto negli ospedali Covid o nelle terapie intensive, la scarsità di dispositivi di protezione personali come le mascherine. Una situazione, dunque, ancora a rischio e presentata nelle quattro pagine di relazione che la task force di Vittorio Colao ha inviato a Giuseppe Conte

 


All'interno tutte le linee guida, come i settori che saranno riaperti per primi a partire dai cantieri edili e dal manifatturiero, mentre chi oggi è in smart working e chi rientra nelle categorie a rischio per motivi di salute continuerà a lavorare da casa. Il vero problema è però un altro: i trasporti pubblici, tanto da richiedere di scaglionare quanto più possibile gli orari di ingresso e di uscita dai luoghi di lavoro. Inevitabile, forse, la sospensione delle limitazioni al traffico all'interno delle grandi città, come l'area C a Milano o la ztl a Roma. Insomma, tutta la nostra quotidianità cambierà.

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