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Virologi, la classifica: il più "credibile" è Giuseppe Ippolito. Caporetto per la Gismondo. E attenzione a Burioni...

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Una delle scoperte di questo tempo di pandemia è stata che gli scienziati sono umani. Li credevamo robot infallibili, privi di emozioni, pure menti calcolanti, che a differenza di noi poveri mortali, così sensibili alla vanità e alle passioni, non aprivano mai bocca se non per profferire verità sperimentali accertate. Ma quando mai. Sono come noi, peggio di noi: ciarlieri, esibizionisti, litigiosi, approssimativi, e soprattutto simpatici o antipatici (più questi che quelli).

Di questo devono essersi accorti anche i sondaggisti, così le agenzie Noto e My PR hanno stilato la classifica degli scienziati più "credibili" secondo gli italiani. Ai primi tre posti, con più del 70% dei consensi, ci sono, Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell' ospedale Spallanzani di Roma, seguito da Ilaria Capua, direttrice dell' One Health Center of Excellence dell' Università della Florida, la quale precede l' epidemiologo dell' Istituto superiore di sanità Giovanni Rezza.

 

LA CLASSIFICA
Dietro seguono Andrea Crisanti, virologo dell' università di Padova, Roberto Burioni, virologo dell' università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, e Luigi Lopalco, epidemiologo dell' università di Pisa. Questi, come anche molti degli altri presenti nella classifica completa, sono tutti nomi che abbiamo ascoltato molte volte dai media in questi giorni, giacché, come dicevamo, gli scienziati, lungi dall' immagine ingenua del ricercatore in camice bianco timido e sfuggente, che bada alle sue ricerche e non si occupa del mondo esterno, sono sempre più graditi ospiti di trasmissioni televisive e radio, nonché abili o perfino spregiudicati comunicatori sui social. Non a caso è stata anche diffusa un' altra classifica, che invece elenca gli scienziati più conosciuti dagli italiani, e in questa svetta (ed era facile prevederlo) Roberto Burioni, conosciuto dal 92% del campione, seguito da Massimo Galli e da Ilaria Capua.

Quarto, Silvio Brusaferro, presidente dell' Iss (che nella classifica dei "credibili" è invece ottavo). Ma perché fare classifiche del genere? «Una delle dinamiche sociali più importanti che abbiamo rilevato è la domanda di conoscenza e soprattutto di competenza, per cui l' inserimento degli esperti nel palinsesto mediatico degli italiani copre un' esigenza precisa» ha spiegato il sociologo Antonio Noto, tra gli autori del sondaggio.

POPOLARITÀ
E gli fa eco il suo collega, Giorgio Cattaneo: «Gli esperti hanno scalato in modo accelerato un vuoto mediatico, perché capaci di informare e comunicare trattando più temi, dalla spiegazione del virus alle proiezioni dell' andamento epidemiologico». Il problema, semmai, è che una volta occupato il vuoto mediatico, gli esperti rischiano di prenderci gusto, e di lasciarsi andare a dichiarazioni non sempre sorvegliate pur di non perdere popolarità.

Sondare quali siano le figure del mondo scientifico ritenute più credibili dagli italiani è senz' altro interessante, ma non vorremmo che scatenasse, come spesso fanno le classifiche, un' insana competizione. Sono dati che vanno presi con le pinze, e certo il fatto che uno scienziato non sia primo, o addirittura sia ultimo, nella classifica dei "credibili" non vuol dire che sia un cattivo studioso. Ai suoi tempi, Isaac Newton, che era un tipo irascibile, invidioso e litigioso, in una classifica del genere sarebbe finito agli ultimi posti. La scienza è una cosa seria, e queste classifiche (e chi tra gli scienziati dovesse esserne sedotto) sono solo un gioco.

 

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