Confusione totale

Fase 2, scuola, test e tamponi: i grandi assenti del discorso di Giuseppe Conte

Giuseppe Conte l’ha chiamata erroneamente fase 2, ma in realtà l’Italia si appresta ad affrontare il lockdown per un altro mese e mezzo con pochissime concessioni sulla libertà individuale. Se si esclude il programma di ripartenza graduale delle attività produttive (che pure presenta parecchie criticità, tanto da essere già stato ampiamente criticato, soprattutto per la riapertura di bar e ristoranti prevista solo a giugno), sul resto vige la confusione. In particolare su alcuni temi che il premier non ha nominato o non ha chiarito per nulla durante la sua informativa in diretta.

Quali saranno i reali cambiamenti dal 4 maggio per le persone chiuse dentro casa? Nessuno, le limitazioni e le autocertificazioni sono state confermate, anche per comuni e regioni che sono prossime ai contagi zero: l’unica concessione è la visita ai parenti che prima non era ammessa. Come fa notare TgCom24, Conte dal suo discorso ha estromesso temi cruciali quali scuole, bambini, tamponi e test sierologici: le uniche certezze sono lo stare dentro casa fino a giugno, le regole di distanziamento sociale e l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi che sono aperti al pubblico.

In particolare il premier non ha fatto nemmeno un accesso a tamponi e test sierologici: i primi sembrano essere svaniti nel nulla, mentre sui secondi si sa solo che verranno effettuati a partire dal 4 maggio, come ha riferito il commissario Arcuri. Ma ancora una volta nulla di più, mancano informazioni fondamentali quali dove, chi e come. Per quanto riguarda la scuola, invece, il governo ha deciso di lavarsene le mani e non occuparsene fino a settembre a causa del pericolo di una nuova diffusione del contagio: sarà, ma intanto in gran parte d’Europa si sono già attrezzati per riaprire i battenti o lo stanno facendo in queste ore.

L’Italia invece rimane prigioniera dell’indecisione politica e dalla paura di assumersi responsabilità: così a vincere è sempre la linea del comitato tecnico scientifico, che ci terrà chiusi in casa fino a quando lo riterrà necessario piuttosto che aiutarci davvero a imparare a convivere con il virus. Dato che la scuola rimarrà chiusa, il premier avrebbero dovuto spiegare in che modo intende aiutare i genitori che dovranno tornare a lavoro e lasciare i figli a “spasso”: Conte ha parlato di prolungamento di congedi parentali e bonus baby sitter, ma è stato fumoso e ciò non è accettabile: la questione è molto più ampia e va affrontata con serietà.