Borsellino avvertito dai Ros
Si rifiutò di lasciare la Procura
ManlioDi Salvo, storico cronista del quotidiano “Il Secolo XIX”, che seguì la vicendadell'omicidio del giudice Paolo Borsellino, svela nuovi particolari legati allastrage del 1992. Secondo il giornalista, il 16 luglio Paolo Borsellino venneavvertito dai Ros che la sua vita era in pericolo dato che la mafia avevaorganizzato un piano per ucciderlo. Nonostante l'avvertimento degli uomini delRos, Borsellino si rifiutò di lasciare la Procura. Tre giorni dopo, nonostantele concrete minacce, il giudice perse la vita nell'attentato avvenuto sotto casadella madre. Secondo Di Salvo, i Ros avvertirono anche Di Pietro, minacciatoanche lui dalla mafia, che venne fatto espatriare sotto falso nome per un certoperiodo in Costarica. Dunque il 16 luglio di 17 anni fa il giudice PaoloBorsellino, così come Antonio Di Pietro, sarebbe stato avvertito daicarabinieri del Ros del rischio di essere una delle due vittime predestinatedalla mafia. Ma Borsellino avrebbe detto di non volersi muovere. Tra gli atticustoditi negli uffici dei carabinieri del Ros di Palermo, ci sono ancora tuttele copie di quei documenti relativi alle segnalazioni fatte al giudiceBorsellino. L'informativa del Ros sfruttava i canali delle indagini sulnarcotraffico: gli infiltrati nella banda erano venuti a sapere che alcunefamiglie emergenti di Cosa Nostra volevano uccidere i giudici Borsellino aPalermo e Di Pietro a Milano.