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Coronavirus a Milano, la mappa del contagio zona per zona: ecco le più colpite

Massimo Costa
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I colori vanno da un giallino sbiadito del centro, dove il contagio è più lieve, a un rosso acceso di alcune periferie: qui il virus si è diffuso con più forza. Affori, Bovisa e Niguarda a Nord; Lorenteggio e Giambellino a sud-Ovest.

Eccola la mappa del contagio di Milano: ogni Cap, un valore medio di profondità del morbo. La buona notizia, se confrontiamo la mappa ufficiale di Ats con la zona del Lodigiano, è che Milano non ha nessun quartiere con più di 10 contagiati ogni 1000 abitanti. Intorno a Codogno, per dire, la cartina è una chiazza rossa scura che indica ancora il livello massimo di allarme. Il capoluogo, grazie ai due mesi di «chiusura», non è stato travolto da uno tsunami che avrebbe affondato ogni contromisura messa in atto dal sistema sanitario regionale. Se la diga della Città Metropolitana di Milano avesse ceduto, con i suoi 3 milioni di abitanti, il virus avrebbe provocato molte migliaia di morti in più.

 

ALLERTA
A Milano oggi le zone peggiori hanno il secondo livello di allarme, ovvero hanno un numero di contagiati compreso tra 7 e 10 ogni mille abitanti. I positivi al Covid-19 in città sono 8.965 (dato aggiornato a ieri). Le zone peggiori sono 6: quattro si trovano nella cintura Nord, al confine di Milano; due a sud ovest. Nel quadrante settentrionale c' è l' area più vasta dell' infezione da Covid: un territorio che comprende Affori, Niguarda, la Bovisa, Bruzzano. Poi, spostandosi verso Est, il Covid allenta la sua morsa fino al Cap 20132, dove torna con valori più preoccupanti: via Palmanova, Cimiano, Crescenzago, l' asse periferico che porta verso l' imbocco della tangenziale Est.

 

C' è una relazione tra Coronavirus e la situazione socioeconomica? Presto per dirlo, anche se effettivamente la zona meno infettata è il Cap 20123, la zona che lambisce piazza Duomo: via Mazzini, via Torino, via Meravigli, via Circo giù fino a corso di Porta Ticinese (meno di 4 infettati su mille abitanti). Al contrario, tutta la fascia meridionale ai confini con il parco Sud si colloca su un tasso medio-alto per la città (tra 6 e 7 contagiato ogni mille abitanti). Rogoredo, Gratosoglio, Famagosta.

La mappa è però frastagliata, e sarebbe sbagliato semplificarla per dare giudizi sommari. L' asse di viale Monza, ad esempio, ha il tasso più basso di infettati: lo stesso di Cordusio, anche se la composizione degli abitanti è ovviamente diversa.

 

I numeri risentono sicuramente degli ambienti di lavoro, della presenza delle case di cura, della presenza di persone che si muovono di più per impiego. Se si mettono in sequenza le mappe giornaliere dalla fine febbraio a oggi, si nota comunque un peggioramento progressivo: prima il Lodigiano diventava zona rossa, con tassi altissimi; poi, dall' inizio di aprile, anche Milano vedeva comparire i primi quartieri con un tasso medio e medio altodi contagio.

FASE 2
Una avanzata che le autorità sanitarie proveranno a frenare e fermare con le misure messe in campo per la Fase 2. La delibera approvata l' altro giorno dalla Regione prevede il potenziamento della telemedicina e dell' assistenza domiciliare: visto che la gente sta tornando in ufficio, è prevista una grande attenzione ai sintomi sul luogo di lavoro (con un tampone rapido in presenza di febbre sopra i 37,5).

Gli ospedali hanno creato 900 posti di terapia intensiva in più rispetto a febbraio, raddoppiando i letti (mentre il governo aveva chiesto semplicemente di aumentarli del 50%). Ora le strutture si stanno progressivamente riadatttando alla cura delle patologie tradizionali, anche se sono pronti a fronteggiare una eventuale seconda ondata di contagi con una quota di «letti Covid».

 

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