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Silvia Romano e il presunto riscatto: spunta la "lista della spesa" dei terroristi

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Con la presunta cifra pagata per il riscatto di Silvia Romano al gruppo jihadista somalo al Sha'abab si possono compare dai kalashnikov alle mitragliatrici, passando per bombe a mano e pistole. Il quantitativo di armi che si può comprare al mercato nero con 4 milioni di euro è notevole. Lo rivela il Tempo. Intorno alle armi ruota un mercato nero miliardario che si alimenta con i teatri di guerra per i quali gli strumenti più richiesti sono armi automatiche, rpg (lanciarazzi), granate e mine. Un kalashnikov si può tranquillamente comprare nei Balcani pagandolo anche l'equivalente di 450 euro.  Il costo di una pistola Glock, in dotazione anche alle forze dell' ordine occidentali, può oscillare tra 1600 e gli 800 dollari.

 



Il presunto riscatto pagato per la cooperante italiana non è che una minima parte del potenziale economico in ballo con le trattative per la liberazione di altri ostaggi in mano ai miliziani somali che, come tutti gli altri gruppi della nebulosa jihadista, hanno da anni compreso la debolezza dell'Occidente nell'agire nei loro confronti e la possibilità di trarre profitti da investire nella causa praticamente senza alcuno sforzo.

 

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