altro lockdown?

Coronavirus, primi segnali di rischio dopo la Fase 2: sale il valore R(t), "a metà giugno vedremo"

Sul coronavirus non possiamo ancora cantar vittoria. Secondo gli esperti nei dati giunti dalla Protezione civile si legge qualche fibrillazione. Il tutto gira intorno a due elementi. Se l'epidemia dovesse tornare a crescere, ed espandersi (o al contrario inabissarsi) lo sapremo non prima di altre due settimane. A preoccupare, come riporta Il Corriere, è Milano, perché se i nuovi focolai partissero nel capoluogo lombardo, la gestione della seconda ondata potrebbe tornare a livello critico.

 

 

L'indicatore più importante da tenere controllato è indubbiamente l'R(t) , l'indicatore che misura la forza espansiva della malattia. Se quel valore resta a 1, vuol dire che ogni malato infetta in media solo un'altra persona e dunque che l'epidemia può essere ancora contenuta. Per ora, tamponi alla mano, a Milano questo valore è allo 0,65. Un dato che potrebbe aumentare visto e considerato che l'esito di alcuni tamponi deve ancora arrivare. Non solo, perché l'aspetto chiave è che, pur se con andamento moderato, a partire dal 4 maggio l'R(t) si sta lentamente rialzando e riavvicinando all'1. "Ma quello che sta davvero accadendo in questi giorni - precisa Carlo La Vecchia, epidemiologo e docente di statistica medica all'università Statale di Milano - lo vedremo soltanto intorno a metà giugno".