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Dilaga il gioco d'azzardo

Si comincia a tredici anni

Silvia Tironi
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"Gira la ruota, girala”. Così si sfidava la buonasorte negli anni novanta, quando Mike Bongiorno era al timone della ruota dellafortuna. Adesso, invece, per inseguire la dea bendata ci si affida ai vari win for life,video poker e gratta e vinci. Insomma, a una scelta di giochi d'azzardo piuttostoampia. E si gioca nonostante la crisi perché, secondo la nostre esperienza, èproprio la crisi che, nel 45 per cento dei casi, spinge a cercare fortuna e asfidare la sorte. “A giocare – dicono gli esperti – sono soprattutto le fascepiù deboli, ossia pensionati, lavoratori precari, studenti, casalinghe over 50,persone che evidentemente avvertono più delle altre categorie di cittadini lacrisi. Purtroppo il gioco d'azzardo è ampiamente diffuso anche tra lapopolazione giovanile, secondo le indagini di ‘Codici', condotte su un campionedi 300 studenti delle scuole medie inferiori e superiori della Capitale, sicomincia a giocare già a 13 anni. A quell'età si gioca prevalentemente al 'grattae vinci' e al 'video poker' considerati dal 56 per cento dei ragazzi intervistatigiochi innocenti. In realtà di euro in euro, il 32 per cento di questi hadichiarato di spendere anche 25-30 euro a settimana. Cifre sostanziose,considerando l'età dei giocatori. “Ci deve far riflettere – spiega Codici – ilfatto che anche tra i giovanissimi ci sia l'abitudine di chiedere, in genere alcompagno di classe, soldi in prestito per acquistare un 'grattino'. Per questiragazzi non è assolutamente da escludere il rischio di sviluppare in futuroproblemi con l'azzardo. Infine, il 15 per cento dei ragazzi intervistati giocaper noia, il 25 per cento per sfidare la sorte, il 30 per avere qualche soldoin più il fine settimana, il 22 per cento per divertimento, la restantepercentuale non ha saputo fornirci una motivazione, questo probabilmente perchéil comportamento a rischio è entrato a far parte delle cosiddette condotteautomatiche per le quali si agisce d'impulso”.  Inoltre, “la scuola, accanto alla famiglia haun'importante funzione educativa per i ragazzi. Per questo, sarebbe opportunoavviare, all'interno dei contesti scolastici, campagne di informazione,sensibilizzazione e prevenzione ai comportamenti inadeguati e a rischio rivoltesoprattutto alla fascia di età compresa tra i 13-18 anni”.

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