Canale 5 filma un magistrato
I colleghi sbraitano: sciopero
di Roberta Catania - È scoppiata una bufera mediatica e istituzionale che supera qualunque previsione. Il Consiglio superiore della magistratura acquisisce il video incriminato, l'Associazione nazionale magistrati scrive al capo dello Stato Giorgio Napolitano per segnalare una «denigrazione senza precedenti», infine la Federazione nazionale della stampa italiana ammonisce Claudio Brachino, vice direttore di Videonews e conduttore di “Mattino 5”, che ieri mattina ha mandato in onda un filmato di Raimondo Mesiano, il giudice del Lodo Mondadori. L'occhio del ciclone di questo tornado di proporzioni davvero poco credibili (e reazioni capovolte, la Fnsi non tutela il giornalista ma lo attacca) è, appunto, un filmato. Un video di pochi minuti in cui si vede l'estensore della sentenza che ha condannato Fininvest a risarcire con 750 milioni di euro la Cir di De Benedetti camminare per Milano. Mesiano fuma una sigaretta sul marciapiede, Mesiano aspetta davanti al barbiere che arrivi il proprio turno, Mesiano si fa rasare, Mesiano si incammina con la valigetta in direzione di un incrocio, Mesiano si ferma al semaforo rosso, Mesiano accende un'altra sigaretta, Mesiano attraversa l'incrocio, Mesiano si siede su una panchina ad aspettare l'autobus. Un servizio «esclusivo» con nessuna rivelazione che sia degna di questa etichetta, ma che difficilmente pu; ritenersi lesivo della dignità o dell'onorabilità del magistrato ripreso. Ripreso, tra l'altro, per la strada. Dove non ci sono assolutamente vincoli di privacy. Eppure, anche il Garante fa capolino in questa vicenda, per dire che «sta valutando la segnalazione dell'Anm anche al fine di aprire una possibile istruttoria». Il clima è chiaramente teso. Al punto che è costretto ad intervenire anche Mauro Crippa, direttore generale news di Mediaset, per spiegare: «Non accettiamo bacchettate da chi negli ultimi mesi ha reso sistematica prassi giornalistica lo spionaggio a senso unico dal buco della serratura. Troppo comodo», prosegue Crippa, «prendersela oggi con Brachino, che mostra a passeggio per strada un magistrato che obbiettivamente ha acquisito notorietà nazionale ed internazionale, quando l'informazione giornalistica è dominata da curiosità assai più morbose». Più duri i toni di Brachino, anche perché maggiormente coinvolto nella vicenda. «Per me le parole sono molto importanti», dice il conduttore di Mattino 5, «e oggi l'unica vittima di pestaggio mediatico sono io». Poi, puntualizza: «Intanto Canale 5 non ha pedinato nessuno, ma è semplicemente la rubrica di opinione di una testata che si è occupata del caso del giorno, esercitando il diritto di cronaca. Utilizzando immagini che come ogni giorno mi arrivano sulla scrivania da diverse fonti e agenzie su personaggi di cronaca o del gossip, ho ritenuto di fare un pezzo su questo giudice che indubbiamente è uno dei personaggi pubblici del momento». Il polso di quanto sia alta la tensione, arriva dalle procure. La base dei magistrati, nelle mailing list, grida allo scandalo e legge «l'attacco» al giudice Mesiano, come l'ultimo di una serie di «iniziative di vilipendio» che non è più possibile accettare. L'apertura di una pratica a tutela, già sul tavolo della prima commissione del Csm, che martedì esaminerà il caso, non basta più e le toghe ormai inneggiano - chi più chi meno velatamente - allo sciopero. In queste condizioni, dunque, oggi si riunirà il comitato direttivo centrale dell'Anm. Il parlamentino del sindacato delle toghe insiste che il telegiornale del mattino di Canale 5 «ha pedinato il giudice Mesiano, riprendendolo abusivamente nelle sue occupazioni quotidiane e definendo “stravaganti” i suoi comportamenti». E aggiunge di non credere «che esistano precedenti simili in Italia, per denigrare una persona e delegittimare una funzione essenziale e delicata per la civile convivenza in uno Stato di diritto». La denigrazione, però, nessuno spiega in che cosa concretamente sia consistita. Nel mostrare un magistrato che fuma cinque sigarette? Perché va dal barbiere? Aspettiamo chiarimenti che potrebbero arrivare già in giornata dalla riunione dell'Anm. [email protected]